Yoga Space. Emozioni e salute (II)
StatoDonna, 05 maggio 2022. Nell’ottica del benessere e della cura personale, volgere lo sguardo alle proprie emozioni è basilare. Nel contesto della società in cui siamo, in cui cosa fare e avere predominano sul ciò che sono e come vivo, un ruolo centrale rivestono le emozioni.
Abbiamo tante e troppe cose che assorbono tempo e attenzione, dunque si è depistati dalla via del sentire. Nello yoga si resta a stretto contatto con il proprio corpo, inteso sotto forma di casa o contenitore degli organi, del sistema arterioso, delle emozioni. Riconoscere queste ultime non è affatto scontato. Per questo, nell’auto-centrarsi che si realizza nelle pratiche di yoga si impara a rivolgere i sensi all’interno, si parla appunto di viaggio verso il Sé.
Le sensazioni sono stimoli nervosi che i neurotrasmettitori, situati ovunque nell’epidermide trasmettono al cervello e da lì attraverso onde simili a quelle elettriche vengono codificate le emozioni. Ma queste spesso non si percepiscono, non ricevono ascolto oppure più banalmente si pensa che vengano accolte tutte dal cuore e dallo stomaco, il che è certamente vero, tuttavia c’è molto di più.
Le discipline d’Oriente hanno realizzato da millenni una mappatura molto più approfondita e dettagliata delle reazioni che le svariate emozioni provocano nei diversi organi.
Le destinazioni di esse non trovano certo una corrispondenza definita tale, per cui ad un impulso reagisce necessariamente quest’organo oppure quell’altro, infatti le risposte in termini di emozioni che la mente trasmette, investono organi diversi a seconda della fisiologia e del carattere di ogni persona.
Diverso ma connesso è poi il discorso dell’energia che le emozioni producono, infatti si parla di fisica quantistica quando si riconosce il bagaglio o la carica energetica che i corpi si portano dietro.
Una persona che pratica yoga da diversi anni, attraverso la consapevolezza e la coscienza del corpo-casa realizza una trasmissione di frequenze energetiche che hanno un effetto nella vita quotidiana.
Attenzione! Non si tratta di esoterismo è “solo” Fisica. Dunque ricapitolando, saper dirigere i sensi verso sé stessi, non solo aiuta a risolvere stati d’ansia e depressioni ma conduce a riconoscere quanto si possa contare sulla propria conoscenza e sul proprio corpo per stare bene. Abbiamo uno strumento potentissimo a disposizione ma non lo ascoltiamo e non ne sviluppiamo il potenziale. Anche questo si può fare con lo yoga.
Profilo
Simona Caputo è laureata in Lettere e Filosofia Orientali (aree Russia e India) presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale.
Il suo approccio con lo Yoga dunque, parte con lo studio della storia e delle tradizioni olistiche della patria della Yoga per poi passare alla sua pratica personale dei primi 5 anni a Mosca con due maestri dello Hatha Yoga: Timur Rakitskji e Dimitri Belijaev, in cui grande attenzione è stata spesa nella respirazione (Pranayama). Poi a Londra, la pratica si è spostata verso la nuova variante di Yoga dal nome Vinyasa Flow e dopo altri 4 anni di pratica ha cominciato a dedicarsi all’insegnamento di quest’ultima disciplina a Londra.
In fine la sua formazione ha mosso i passi fino a Goa, con il corso per insegnanti presso il Sampoorna Village e con il corso di meditazione con il maestro Sudhir Rishi (Sthira Yoga School, Mandrem India). La conoscenza e lo studio con questo ultimo grande maestro è stato molto significativo per lei. Infatti, dopo i diversi anni di studio, insegnare e condividere la pratica catartica della “meditazione in movimento” è quello che rende entusiasmante la sua vita.
A cura di Simona Caputo