Stato Donna, 5 maggio 2022. Il messaggio della giornata internazionale dell’Ostetrica 2022, che ricorre oggi, è “Cento anni di progresso” per omaggiare la nascita della Confederazione internazionale ostetriche. Si celebra in 50 nazioni del mondo, ricorrenza istituita nel 1991.
Stamattina, l’ordine della professione ostetrica di Foggia ha tenuto un incontro nel piazzale antistante il plesso della maternità dei Riuniti (foto nel testo). L’obiettivo è stato quello di promuovere il ruolo dell’ostetrica attraverso brochure istituzionali nel luogo maggiormente frequentato da gestanti e puerpere. Due anni fa, in piena pandemia, hanno costituito una rete in provincia per prestare assistenza, al telefono e in video, alle neomamme e ai neopapà riunendo tutte le volontarie disponibili. Questo, anche di fronte alla segnalata carenza del personale in servizio e per mostrare come ci fossero molti infermieri disponibili nell’area materno infantile. Un ruolo prezioso rispetto a un percorso che, non solo nel caso della pandemia, rischia di essere in solitudine.
In omaggio alla professione, Casa sollievo della Sofferenza ha creato e pubblicato una foto mosaico delle professioniste che operano nella struttura di S. Giovanni Rotondo. “Si adoperano per informare, preparare e promuovere la salute della donna e del nascituro – questo il testo che accompagna il pensiero della giornata-, assistono le donne in uno dei momenti più importanti della loro esistenza, quando da donne diventano anche mamme e, nello stesso tempo, gli uomini diventano papà”.
Riprende dalla pandemia una nota della presidente Fnopo Silvia Vaccari. “In questi ultimi due anni sostenere il ruolo dell’ostetrica/o nella presa in carico della donna ha significato dimostrare, ancora una volta, la specificità e la peculiarità delle cure che non possono essere delegate ad altre professioni sanitarie e che, grazie alla collaborazione multiprofessionale e multidisciplinare, consente alle donne di avere la miglior assistenza possibile”.
Tante sono le sfide che la professione deve affrontare, prosegue la nota, “dalla denatalità sempre più inarrestabile, alla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, la promozione di sani stili di vita, sessualità e genitorialità responsabili, alle problematiche legate alla sempre più elevata longevità della popolazione femminile. Per affrontarle le ostetriche/i continuano a mettere in campo le loro competenze e la loro professionalità, ma chiedono anche il giusto riconoscimento, il rispetto e la valorizzazione che meritano”.
“C’è malessere nella categoria che si sente troppo spesso messa da parte – osserva Fausta Pileri, ostetrica e infermiera, oltre che membro della direzione Nursind”. Lo riporta il quotidianosanità.it. “Un paradosso inspiegabile vista la sua centralità nella società sia nell’ambito della salute della donna e della maternità e sia in quello della vita neonatale. A maggior ragione in un Paese come il nostro, con un’età media avanzata e un’allarmante denatalità, non investire in ostetricia significa essere miopi. Questa professione- ha detto la sindacalista- merita un’attenzione doppia. E non solo per la particolarità del lavoro che svolge e cioè prendere in carico contemporaneamente due persone la mamma e il bambino e, di conseguenza, incorrere due volte nel rischio clinico. Non va dimenticato, infatti, neppure il suo ruolo sul piano sociale: un’Italia che guarda al futuro non può non puntare sulle ostetriche, in prima linea pure sul fronte della prevenzione e dell’affiancamento alle donne, oltre che su tecniche quali la procreazione medicalmente assistita”.