Mamme canguro per genitorialità ad alto contatto, la scommessa di Pina Simone

Stato Donna, 29 aprile 2022. Un marsupio o una fascia per vivere una genitorialità ad alto contatto è sempre più realtà, al nord come al sud. Il babywearing, letteralmente indossare il bambino, permette ai piccoli appena nati di colmare quel bisogno di contatto da sempre stigmatizzato come vizio. Una avventura in cui in pieno lockdown ha deciso di gettarsi anima e corpo la foggiana Pina Simone con “la Diade babywearing ed altro” che in questi giorni festeggia il suo primo compleanno. Ed è con lei che approfondiamo l’ argomento.

Quali sono i vantaggi per le mamme e i benefici per i bambini derivanti dal babywearing?

Il babywearing è una pratica antica, alcune popolazioni del mondo la tramandano di generazione in generazione. L’ alto contatto tra portato e portatore dà beneficio in termini di serenità e rispetto della fisiologia di entrambi; aumenta la produzione di ossitocina, l’ormone della felicità; favorisce, in maniera del tutto naturale, la produzione del latte materno, grazie alla prolattina.Portare è appagante! Inoltre portare il proprio bambino addosso dà la possibilità di aver ben due mani libere.

Mamme canguro ma anche papà, il babywearing favorisce l’imprinting del bambino con entrambi i genitori, come si avvicinano gli uomini a questa novità?

Devo dire che ultimamente i papà sono sempre più presenti in consulenza. Ci tengono a scegliere il supporto che risulta loro più comodo per poter portare il proprio cucciolo. Sempre più di frequente si alterna con la mamma nelle pratiche di accudimento del nuovo arrivato. Il papà non aiuta la mamma! Entrambe le figure collaborano per il benessere dell’intera famiglia.

Come sta cambiando nel tempo l’attenzione dei genitori e della società nell’accudimento dei piccoli?

Sono consulente babywearing dal 2018 e in questi anni di attività, svolta spesso a domicilio, mi sono resa conto dell’attenzione che il genitore ripone nell’accudimento del proprio bambino, che finalmente è riconosciuto quale persona con i suoi bisogni e preferenze. I genitori parlano con i propri figli, già in pancia. Una volta messo al mondo, il bambino, grazie al babywearing, beneficia di un passaggio più blando verso l’ambiente esterno. Nell’utero materno era protetto da tutta una serie di agenti esterni (luci, rumori forti,…), addosso al genitore al cucciolo d’uomo risulta familiare il timbro della voce di mamma e papà, la fascia lo avvolge in un abbraccio che gli infonde sicurezza e serenità, la fascia scherma da tutti quegli elementi esterni di disturbo che possono sovrastimolarlo.

La Diade è nata quando l’economia, a causa della pandemia viveva un momento difficile. Hai avuto coraggio. Come è andato questo primo anno e quali sono i progetti per il futuro?

Dopo le prime esperienze con gli incontri informativi dalle ostetriche, che ringrazio per la disponibilità e per aver creduto nella mia professionalità, e le consulenze a domicilio, in lungo e in largo, cercando di coprire l’intera provincia di Foggia, ho sentito la necessità di avere un nido nel quale accogliere i genitori interessanti anche solo a provare i supporti porta bebè di cui dispongo. Da qui nasce “La Diade, babywearing ed oltre” Fascioteca e Marsupioteca (si, perché a seconda dell’età e della maturità muscolo scheletrica del bambino, si possono provare marsupi di diverse aziende, con caratteristiche diverse, in modo da poter scegliere in modo consapevole quale fosse la scelta giusta per ogni singola Diade portatore-portato).

Inoltre, in quel “…ed oltre” ci ho visto la possibilità di essere di supporto alla genitorialità offrendo corsi, workshop, incontri…tenuti da professionisti specializzati in vari settori della sfera materno-infantile. Si alternano così, presso “La Diade, babywearing ed oltre” appuntamenti come il primo soccorso pediatrico e adulto, svezzamento e autosvezzamento, masticazione e utilizzo consapevole di ausili come ciuccio, biberon, cucchiaino, borraccia, spannolinamento.

C’è stata anche la presentazione di un libro che tocca i temi del diventare mamma, tra mille difficoltà, facendo lo slalom tra stereotipi della “mamma perfetta” che la società ci impone.

Le idee sono tante, l’entusiasmo c’è…il momento storico non aiuta purtroppo (durante la pandemia quasi tutti gli appuntamenti si sono svolti on line), ma sono fiduciosa e quello che mi dà la carica per proseguire con questo progetto, è il desiderio di fare rete, per offrire un servizio qualificato a tutti i futuri e neo genitori che si rivolgono a noi.

Maria Castelli, 29 aprile 2022

(Marilia Castelli è giornalista e blogger. Ha pubblicato per la casa editrice Dialoghi il libro “Mia figlia mi sta sul c***o)

https://www.edizionidialoghi.it/negozio/Mia-figlia-mi-sta-sul-c***o-p455626513

 

Redazione

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