È morta Assunta Almirante, una vita con Giorgio negli anni più difficili della destra
Stato Donna, 26 aprile 2022. “Ciao Donna Assunta con Te se ne va un pezzo della nostra storia. Il tuo Giorgio e tutti i grandi uomini della comunità dell’MSI ti accoglieranno così come ti meriti”. Questo è il pensiero che Paola Frassinetti, vice presidente della commissione Cultura alla Camera, di Fdi, ha lasciato sulla sua bacheca facebook oggi, giorno in cui è morta Assunta Almirante all’età di 100 anni. La foto che accompagna la frase è quella con Rauti e Almirante, a testimonianza, ha detto in un’intervista rilasciata a Radio Radicale, “che poi una comunità politica sapeva trovare la sua unità”.
Erano gli anni in cui, prima della svolta di Fiuggi, all’interno del partito le due correnti, rautiana e almirantiana, dibattevano animatamente, ricorda Frassinetti, lei stava con Rauti ma, comunque, non dimentica che Assunta Almirante nei congressi era sempre in prima fila, circondata da giovani per cui aveva sempre la battuta o una parola pronta, questo fra i suoi ricordi più belli.
Nata a Catanzaro nel 1921, era sposata e separata, come lo stesso Almirante. Questa situazione “imbarazzante e controversa”, ammette Frassinetti, impatta con le decisioni del partito che, come la Dc, fu contrario al divorzio. Il leader missino si rimise alle loro scelte oltre le vicende personali.
Ma è vero che dava gli “ordini” ad Almirante? le ha chiesto il gionalista. “No- ha risposto Frassinetti- aveva una bella tempra ma il leader missino era un uomo di un’altra categoria, quindi non credo che lei ne determinasse la politica. Ha saputo stargli accanto con fedeltà e determinazione in anni difficilissimi, di violenza e di scontri, non era facile essere la moglie di un missino allora, erano una coppia affiatata”. Almirante muore nel 1988, e lei diventa un punto di riferimento per militanti e base, contestando la svolta di Fiuggi del 1995. “Aveva l’affetto dei militanti, e ha avuto gioco facile, ha colmato un vuoto quando sembrava che fossero messi in gioco tutti i nostri valori con Fini”.
Il cordoglio della Fondazione Tatarella lo ha espresso Fabrizio Tatarella: “La destra perde una donna che è stata, con la sua forza e la sua semplicità, riferimento per tutte le generazioni della destra italiana, in anni difficili e oltre ogni divisione”. Ha vari ricordi di lei, sin da quando ero bambino. “Non dimenticherò mai la sua energia, la sua simpatia e il suo affetto per la mia famiglia. Ogni volta che avevo occasione di vederla la mia emozione era sempre la stessa. Una donna che ha saputo onorare nel migliore dei modi la figura del marito, indimenticato leader della destra italiana. Oggi – conclude Fabrizio Tatarella – è un giorno triste per tutti quelli che, pur appartenendo a generazioni diverse, si sono riconosciuti e si riconoscono nella storia della destra italiana di cui Donna Assunta è stata fedele custode ed interprete. Ai figli e ai nipoti le più sentite condoglianze”.