La Cgil su chiusura scuole infanzia: “Foggia a rischio sociale e culturale”

Stato Donna, 4 aprile 2022. “Lavoriamo insieme a due obiettivi: convincere il Comune di Foggia e le altre istituzioni competenti a salvare almeno una parte delle 8 scuole comunali dell’infanzia; impedire che per le 12 operatrici scolastiche foggiane il 30 giugno sia l’ultimo giorno di lavoro all’interno delle scuole materne comunali”. scuole infanzia Cgil

La Cgil ritorna sulla questione della chiusura delle scuole dell’infanzia comunali, sulle 12 operatrici sociali cui scade il contratto il 30 giugno e sulle 44 maestre che verranno ricollocate nell’organico dell’ente di corso Garibaldi. L’incontro con le prime è avvenuto via zoom dopo che, nei mesi scorsi, è partita anche la protesta dei genitori dei bambini. I commissari li hanno ricevuti, idem per le organizzazioni sindacali, senza esito, tuttavia, nel senso di un cambio di prospettiva.

Le operatrici delle scuole dell’infanzia presso la sede Cgil di Foggia

“Abbiamo chiesto molti incontri ai commissari e ce hanno concesso qualcuno- dice Mario La Vecchia, segretario provinciale della funzione pubblica Cgil- insieme ad altre associazioni. È una procedura sindacale per cui è difficile anche parlare in una riunione tanto affollata”. Insomma La Cgil riprende la battaglia per le lavoratrici e i plessi in chiusura preannunciando altre iniziative per riallacciare il dialogo e riaprire la questione. “Stiamo elaborando una proposta progettuale che scongiuri la chiusura delle scuole, almeno di qualcuna. Avvieremo una raccolta firme coinvolgendo tutta la città, le altre organizzazioni sindacali e i presidi culturali. Vogliamo scongiurare il rischio che, ai danni provocati dalla carenza di legalità per cui c’è stato lo scioglimento per mafia del Comune, si aggiunga a quello di un tessuto sociale e culturale deprivato, perché questo succede quando si chiudono dei presidi culturali come le scuole. Il lavoro dei commissari deve giustamente fare terra bruciata intorno al marcio. ma non buttare il bambino con l’acqua sporca, come si dice”.

L’intento è anche quello di coinvolgere la politica: “Certo, per esempio la Regione in un ruolo di mediazione, i consiglieri provinciali e regionali, i parlamentari della provina di Foggia che sembrano rassegnati di fronte a queste decisioni. Noi come Cgil riteniamo giusto far sentire la nostra voce in questo momento, ancora una volta, di fronte agli anelli deboli fra i deboli di questa situazione, le operatrici scolastiche che oggi hanno 53-54 anni. Sono 17 anni che lavorano nelle scuole, quasi sempre da precarie tranne che per l’ultimo periodo regolato da un contratto con il Comune di Foggia. Il rischio è che dopo il commissariamento a Foggia restino solo delle ceneri”.

A Foggia chiudono scuole dell’infanzia comunali, del caso si parla anche a Bologna

Secondo La Vecchia “Foggia e i foggiani meritano più considerazione, anche per quanto riguarda i concorsi al Comune, dove si va a pescare da altre graduatorie. È vero che la legge lo consente e i commissari possono farlo, ma sarebbe auspicabile anche una valutazione in loco dell’attività amministrativa, invece qui sembra che i foggiani, tutti, siano come ‘condannati’. Apriremo un dialogo con tutta la città, di cui si sta decidendo il futuro dal punto di vista sociale e culturale, e di cui vogliamo essere pungolo. Quando la città si sveglierà noi come Cgil possiamo dire di aver fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità, anche salvare un posto di lavoro in più”.

 

Redazione

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