Stato Donna, 2 aprile 2022. I consiglieri del M5S Marco Galante. Rosa Barone, Grazia Di Bari e Cristian Casili hanno depositato una mozione per per impegnare la Giunta a sostenere il processo di riconoscimento della Vulvodinia come malattia cronica e invalidante e a valutare il suo inserimento tra le patologie che danno diritto all’esenzione dal ticket per le prestazioni sanitarie correlate
“Parliamo – spiegano i pentastellati – di una sindrome cronica dolorosa, ancora oggi poco conosciuta che ha effetti invalidanti per gli aspetti quotidiani della vita. Purtroppo la diagnosi ancora oggi arriva, come per l’endometriosi dopo circa 5 anni dalla comparsa dei sintomi, a causa soprattutto della limitata conoscenza della malattia, anche da parte dello stesso personale sanitario. Si stima che il 15% delle donne italiane soffra di vulvodinia, di cui il 18% di età compresa tra i 20 e i 64 anni. Malgrado i gravi effetti che questa sindrome produce sulle donne che ne soffrono e la sua ampia diffusione, ad oggi la patologia non è riconosciuta dal Sistema Sanitario Nazionale, e questo fa sì che le pazienti non abbiano alcuna tutela e supporto da parte dello stesso SSN. Negli ultimi tempi l’attenzione sulla vulvodinia è aumentata, anche grazie ad iniziative di sensibilizzazione ed informazione promosse da associazioni e da molte organizzazioni delle donne. Riteniamo che la Regione possa svolgere un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione delle strutture del Servizio Sanitario regionale, nella formazione degli operatori e nel dare informazioni alle donne. Abbiamo presentato la mozione per avere un riconoscimento giuridico della patologia, definire una strategia in grado di affrontare il problema, abbreviare i tempi di diagnosi, incentivare la ricerca in materia, favorire la cura e, non lasciare le donne sole”.
Esiste in Parlamento un disegno di legge sulle “Disposizioni per il riconoscimento della vulvodinia come malattia invalidante nonché per la diagnosi e la cura di essa e delle patologie del pavimento pelvico” e che è finalizzata riconoscere la vulvodinia (o sindrome vulvovestibolare) come malattia invalidante, a migliorare la qualità delle cure e della vita delle donne affette da questa patologia e dei soggetti, femminili e maschili, affetti da disfunzioni del pavimento pelvico.
Nella mozione impegna la Giunta a richiedere al Parlamento di accelerare l’iter per l’esame del disegno di legge finalizzato a definire disposizioni per il riconoscimento della vulvodinia come malattia invalidante, alla sua diagnosi e alla cura; a prevedere azioni di sensibilizzazione delle strutture del Servizio Sanitario regionale, nonché di formazione degli operatori e di informazione rivolte alle donne al fine di migliorare la capacità di risposta della sanità in Puglia rispetto a questa patologia; a prendere in esame la possibilità, nei limiti della propria competenza, di prevedere a livello regionale l’inserimento della sindrome vulvovestibolare tra le patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa per le correlate prestazioni sanitarie per le residenti in regione o a fronte di accordi con altre regioni.
“Sono tante le donne che ci hanno scritto – concludono i pentastellati – per raccontarci le loro esperienze, chiedendo di fare qualcosa. Riteniamo che l’approvazione di questa mozione possa essere un primo passo, consapevoli che ci sia ancora tanto da fare”.
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