Scamarcio, “Le piattaforme? Io amo gli abiti su misura. In Italia c’è censura”

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Riccardo Scamarcio insieme a Ninetto Davoli alla 71ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (2014) - wikipedia

Riccardo Scamarcio insieme a Ninetto Davoli alla 71ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (2014) - wikipedia

(ANSA) – BARI, 31 MAR – Riccardo Scamarcio, 42 anni nato a Trani, ha le idee chiare sia come attore che come produttore, mentre per quanto riguarda il privato ribadisce oggi al Teatro Petruzzelli di Bari la sua convinzione: “In Italia c’è una certa censura, una latitanza nel prendere posizioni scomode.

Scarmacio a Foggia – ph enzo maizzi 2015

Ci si allinea così a quello che la stampa vuole sentire.

Anche io non mi sono esposto mai quanto davvero avrei voluto e continuo a non farlo. Non sono stupido, solo nel privato esprimo le mie idee. Bisogna essere carbonari”.

Per quanto riguarda la sua attività di produttore Scamarcio – che stasera al Bif&st riceverà il Federico Fellini Award per l’Eccellenza cinematografica – dice delle piattaforme streaming: “Sono ormai contenitori enormi, delle vere e proprie multinazionali che hanno cambiato le rigide dinamiche della produzione, ma sono votate al solo intrattenimento. Io che sono un piccolo produttore amo invece fare cinema indipendente e non prendere indicazioni da queste grandi major. Insomma amo fare abiti su misura e non prêt-à-porter.

E ancora: “Da quando faccio il produttore sono anche un attore migliore. Entri nel film in modo più completo, lo conosci da tutti i punti di vista, comprese ovviamente le location.

Una cosa non da poco. Storie d’amore poi come L’OMBRA DEL GIORNO di Giuseppe Piccioni – presentata stamani al Bif&st dove recita insieme alla sua nuova compagna Benedetta Porcaroli – se ne fanno davvero poche mentre c’è ne un bisogno pazzesco. E questo in un film dove tutti i personaggi hanno anche difetti e limiti pazzeschi anche se l’autore, alla fine, li assolve. Il cinema ha ancora la sua utilità energetica che è quella di scaldare in una sala i nostri cuoricini”. (ANSA).