Daniela Marcone: “Non benefici alle vittime di mafia ma ‘diritti’”

StatoDonna, 20 marzo 2022. “Il 21 marzo è la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie e, come ogni anno, raccolgo i pensieri per arrivare al primo giorno di primavera portando con me le riflessioni di un anno. Tra le altre, quella relativa all’urgenza di arrivare a dare effettiva realizzazione alle richieste di tante famiglie di vittime di mafia, richieste legittime e aderenti ad un senso di giustizia alto, che abbiamo raccolto in una piattaforma di punti e che abbiamo definito Diritti Vivi”.

Daniela Marcone, vicepresidente di Libera, lo scrive in un articolo pubblicato sulla rivista Lavialibera per le due giornate in svolgimento nel ricordo delle vittime di mafia. Dopo due anni dalla manifestazione del 18 febbraio 2020, come familiari delle vittime, saranno di nuovo insieme a Napoli in un incontro che si tiene oggi presso il Monastero di Santa Chiara. Domani ci saranno le manifestazioni diffuse in tutta Italia.

“Molti familiari di vittime, raccoltisi davanti alla sede del Parlamento a Roma, chiesero- già due anni fa, ndr- ancora una volta, con forza e determinazione che le proprie richieste fossero accolte e che quelli che la legge italiana chiama “benefici” fossero definiti “diritti”. Diritti Vivi, appunto, il cui rispetto è necessario per dare dignità alle vite delle persone, rese fragili dall’aggressione violenta delle mafie. Le parole che usiamo sono importanti e fino a quando le misure di sostegno alle vittime di mafia e ai loro familiari saranno definite benefici, la loro natura continuerà ad essere poco consona al senso che tali misure devono avere, cioè provare a risarcire, sebbene in modo assolutamente parziale, il danno grave e profondo che le vittime hanno subito. Un danno che ha determinato uno strappo nelle nostre vite, che in moltissimi casi ha a che fare anche con l’assenza di una verità giudiziaria: abbiamo stimato che oltre l’80% delle vittime subisce tale lacuna, vivendo uno stato di ulteriore vittimizzazione”. Questo è uno dei punti definito nella piattaforma dei “Diritti vivi”.

Manifestazione di Libera a Foggia (gennaio 2020)

In tutta Italia e in Puglia scuole, associazioni, parrocchie e gestori di beni confiscati alle mafie si stanno attivando per realizzare percorsi di memoria sulle vittime innocenti delle mafie. La ricorrenza si celebrerà domani 21 marzo. Da Lecce a Foggia, i coordinamenti ed i presidi di Libera promuoveranno momenti di lettura del lungo elenco delle vittime innocenti, pronunciando collettivamente i loro nomi e cognomi.

Il Presidio di Libera Foggia “Nicola Ciuffreda e Francesco Marcone”, in collaborazione con la Biblioteca di Foggia ‘La Magna Capitana’, promuoverà la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie presso l’Auditorium della Biblioteca.

La lettura avrà inizio alle ore 10:30, simultaneamente a tutti gli altri luoghi d’Italia. Al termine della lettura, alle ore 11:30, ci sarà il collegamento con la piazza principale di Napoli, per ascoltare il discorso del presidente don Luigi Ciotti.

Anche a Mattinata, si terrà una manifestazione promossa con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del fattivo contributo della associazione Avviso Pubblico, grazie al coordinamento del locale Presidio della associazione Libera, con il patrocinio del Comune di Mattinata, con la Parrocchia-Abbazia “Santa Maria della Luce” e dell’Istituto Comprensivo Scolastico di Mattinata.

Simultaneamente, in centinaia di luoghi in Italia, Europa, Africa e America Latina, verranno letti e scanditi i nomi delle vittime. “Scandirli con cura- scrive il presidio di Mattinata sui social-  è un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri”.

Lo slogan di quest’anno è “Terra mia. Coltura/ Cultura. “È uno slogan che vuole unire due dimensioni di impegno, oggi fondamentali, dalle quali ripartire. Terra mia: per prendersi cura della nostra comunità locale e reinterpretare il nostro essere cittadini globale a partire dall’attenzione al contesto nel quale viviamo, alla nostra quotidianità”. Coltura/ Cultura. “La coltura nella terra, la cultura nelle coscienze. Due parole che si differenziano solo per una vocale, che ci restituiscono la necessità di un lavoro che prosegue in parallelo e tiene insieme l’impegno per il nutrimento della Terra con l’impegno per il nutrimento delle coscienze”.

Napoli come sede principale della manifestazione insieme a altre centinaia di luoghi d’Italia e del mondo. Il luogo simbolo della Puglia sarà invece la zona industriale di Bari dove saranno letti i nomi delle vittime innocenti delle mafie insieme ai lavoratori a rischio licenziamento.

Pierpaolo D’Arienzo, coordinatore regionale di Avviso Pubblico

Il 22 marzo la tappa in Puglia della Giornata delle vittime di mafia sarà a Monte Sant’Angelo, con la presentazione del Tavolo permanente sulla legalità “Monte Sant’Angelo comunità organizzata”. È un percorso partito nel 2018 tra tutte le agenzie educative della città. Insieme alle istituzioni e allo Stato, le scuole, la chiesa, le associazioni. Le agenzie educative, insieme, per sconfiggere la criminalità organizzata. La manifestazione rappresenta la tappa regionale della ventisettesima edizione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera e Avviso Pubblico ogni 21 marzo e quest’anno la manifestazione nazionale si tiene a Napoli.

 

 

 

 

Redazione

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