Pane, cruedde e gusci dipinti, la tradizione garganica su Linea Verde

StatoDonna, 10 marzo 2022. L’ultima puntata di Linea Verde è stata girata fra le lagune di Varano e Lesina parlando dei pregi naturalisti e ambientali del luogo e delle attività produttive. Oggetto della puntata sono stati anche gli aspetti naturalistici ed etnografici della zona di Ischitella.

Il centro culturale SerendipitA3 L, presidente Lucrezia D’Errico, ha presentato una serie di figure femminili valorizzate perché rappresentano ognuna, nella propria particolarità, un insieme di tradizione.

Lucrezia Cilenti e Beppe Convertini

“Sono proprio loro, con il loro saper fare, con il saper raccontare, accogliere e tramandare che consentono ai giovani di conoscere cosa sia l’amore, la bellezza e il desiderio di custodirli. Tanti ragazzi hanno dovuto lasciare la nostra terra aspra, povera di opportunità lavorative, hanno dovuto trovare altrove una dignità e una posizione”, ha commentato Lucrezia Cilenti, fra le fondatrici dell’associazione e direttrice del Cnr di Lesina (in foto con Beppe Convertini).

Ma vediamo chi sono le donne che hanno presentato i loro prodotti e fatto conoscere, a un pubblico più ampio, un patrimonio che si tramanda da generazioni, quando i figli intendono farlo. Per questo è ancora più interessante il caso della signora Raffaella Falco. Ha presentato i prodotti del suo forno, con pochi ingredienti semplici, e con l’utilizzo delle mani, è possibile realizzare dei prodotti gustosi che raccontano chi eravamo e chi vogliamo essere oggi. Sua maestà il cavicione, le scannitedde e la pizza sfoglia sono prodotti poveri, che riutilizzano i materiali di scarto del pane per realizzare merende e snack accattivanti.

Il forno di Raffaella è anche un laboratorio di identità socio-culturale perché è stato rilevato dal figlio, che dopo aver studiato a Milano, ha deciso di far ritorno sul Gargano e impiegare qui le sue energie lavorative, puntando sull’innovazione di tradizioni antiche. Inoltre, aspetto non trascurabile, il forno di famiglia rappresenta laboratorio di integrazione sociale: un ragazzo somalo, è stato accolto nel team, formato ed oggi è parte integrante del tessuto sociale e produttivo del Gargano.

Franca Prencipe è la signora che lavora la pasta di mandorle, cosiddetta “pasta reale”, confeziona con maestria tramandata dal 1700, dolcetti a forma di frutti tipici del Gargano, li decora e li pone in un cestino di crocante di mandorle.

Francesca Maiorano, nei suoi abiti tessuti a mano, ha affascinato con l’intreccio a mano di un grano antico per dare vita a delle ceste, dette “cruedde”, che servivano a trasportare il pane al forno o a trasportare i panni da lavare al ruscello un tempo, mentre ora raccontano quanto grande sia l’abilità delle mani delle donne garganiche, che intrecciano paglia come se fosse una sinfonia di armonia, dando vita ad utensili che hanno il valore di opere d’arte.

Libera Falco, segretaria dell’associazione, dipinge i gusci delle ostriche allevate nel lago di Varano plasmando figure tridimensionali con la tecnica del puntinismo: polpi, cavallucci marini, meduse, l’anguilla, la testuggine Marina, il granchio blu. Quest’ultimo laboratorio d’arte rappresenta un’idea eco-sostenibile e di valorizzazione, secondo l’ottica del riciclo, riuso e recupero degli scarti dell’ostricoltura , trasformandoli in oggetti di pregio, il cui valore aggiunto è rappresentato dai soggetti rappresentati  dall’estro dell’artista.

“Le meravigliose donne garganiche sono tessitrici di armonia, intessono saperi e sapori, creano relazioni connotando il nostro territorio secondo i canoni della bellezza e della biodiversità. Missione compiuta solo in parte, perché ci aspettano ancora tante donne garganiche da scoprire e da valorizzare”, concludono le organizzatrici dell’associazione.

 

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