Alessio e Cristina, “Parole Contrarie”: lettura e crescita personale
Statoquotidiano.it, Foggia, 24 febbraio 2022 – Le associazioni sono il cuore pulsante delle città, infatti grazie alle loro iniziative, fungono da “propulsori sociali e culturali” per la cittadinanza. Da qualche tempo nel capoluogo dauno è nata “Parole Contrarie”, un’interessante realtà molto propositiva e originale.
Si tratta di un’Associazione di Promozione Sociale che nasce a Foggia, dall’incontro di persone accomunate dalla volontà di miglioramento e crescita personale e sociale, dal desiderio di sostenere il mondo dei giovani e delle loro figure di riferimento, e valorizzare il territorio, la comunità e l’evoluzione umana attraverso attività culturali, aggregative e sociali.
L’Associazione prende il nome dal libro di Erri De Luca “La Parola Contraria”, perché i promotori credono che “ogni uomo possa sviluppare la propria voce e crescere grazie al dialogo con le molteplici altre, che siano ad essa affini o contrarie, ma che con essa sicuramente condividono il diritto ad esistere ed essere ascoltate”.
“Non sarà in discussione la libertà di parola. Quella ossequiosa è sempre libera e gradita. Sarà in discussione la libertà di parola contraria” – E. De Luca
Con questo spirito sono nati spontaneamente da ogni socio che ne abbia avuto desiderio e motivazione, progetti di promozione sociale, crescita ed evoluzione personale, diffusione della cultura, aggregazione e condivisione.
Il coordinamento dell’Associazione è affidato al Dott. Alessio Tortorella – Psicologo, che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a Statoquotidiano.it:
SQ: Presidente, come e perché è nata quest’Associazione?
AT: L’Associazione “Parole Contrarie” è nata spontaneamente da un gruppo di persone con cui ci riunivamo per condividere idee e progetti. Nel 2018 abbiamo deciso di creare uno spazio in cui dare forma concreta alle nostre attività e siamo partiti da zero, nessuno di noi aveva esperienza di associazionismo, per cui ci siamo inventati passo per passo come realizzare le varie iniziative. L’attenzione è sempre stata rivolta agli aspetti interiori dell’animo umano: la volontà di dare voce e spazio agli adolescenti e alle turbolenze emotive tipiche di quell’età, alla genitorialità, la volontà di creare uno spazio di autocoscienza e confronto per adolescenti e adulti sulle tematiche di genere, sulle dinamiche relazionali, su cosa significa diventare ed essere uomini e donne nel nostro tempo.
Abbiamo quindi realizzato tante attività, migliorandoci via via sempre più, quali laboratori di fotografia creativa, mostre fotografiche, corsi sull’Interpretazione dei Sogni, diverse iniziative sui libri e gruppi di lettura, e tra qualche giorno proporremo una prima introduzione sul mondo dei Tarocchi di Marsiglia nell’approccio di Jodorowsky. Ogni cosa che realizziamo, ad ogni modo, è sempre mossa dall’entusiasmo, dal desiderio di condivisione e tale da indurre una riflessione su di sé.
SQ: Da dove nasce il nome?
AT: La lettura e l’amore per le storie sono tra i fili conduttori dell’Associazione: i libri, i sogni, l’arte tutta, a mio avviso, sono solo differenti modi in cui la storia delle singole persone, della comunità e, in sostanza, la storia dell’Essere Umano e del mondo prendono forma. Il nome dell’Associazione è ispirato al libro di Erri De Luca “La Parola Contraria”. Il concetto di “Parola Contraria” rappresenta il diritto alla libertà di dare voce a ciò che sentiamo dissonante, che riteniamo ingiusto, doloroso, sbagliato. È quello che fanno gli adolescenti quando si ribellano e mettono in discussione tutto e tutti, se stessi per primi, ma ancor più, è quello che tutti noi dovremo imparare a fare con noi stessi, in ogni momento della vita, se vogliamo crescere, evolverci, superare la condizione di disagio, paura, noia, sofferenza personale e sociale. Dovremmo riuscire a prendere coscienza della Parola Contraria che nasce dentro di noi e raggiungere la maturità per poterla esprimere.
SQ: Quante persone comprende?
AT: Difficile dirlo, i soci sono una cinquantina, ma nei fatti le persone che gravitano intorno all’Associazione sono molte di più. Un grande spazio, come dicevo, è quello destinato alla lettura, l’unico ambito in cui ci siamo concessi anche una “versione virtuale”, attraverso un gruppo Facebook (Foggia Legge https://www.facebook.com/groups/459244451709892) che ha ormai raggiunto più di 1200 membri. Abbiamo organizzato eventi aperti al pubblico, abbiamo collaborato e dato spazio ad altre associazioni con le quali si è instaurato un rapporto di amicizia e stima. Uno di questi eventi è stato “A cena con un libro”, che ha avuto un grande successo e che replicheremo sicuramente non appena le restrizioni ce lo consentiranno.
SQ: Quali sono le iniziative intraprese?
AT: Come anticipato, la lettura è una parte importante delle nostre attività. Leggere, per me, è un’attività che va oltre il concetto di libro: si “leggono” le persone, la natura, la comunità e, soprattutto, si dovrebbe essere in grado di leggere se stessi. Personalmente ritengo che la lettura per eccellenza sia quella della Natura: se potessimo vivere immersi nella natura, la capacità di leggere noi stessi e il mondo sarebbe infinitamente più profonda. Fortunatamente o meno, viviamo in una società civilizzata, per cui questa lettura deve essere affidata ai simboli che ci circondano, implicitamente portatori della nostra storia, all’arte e, soprattutto, ai libri. Quando leggiamo una storia ci emozioniamo nella misura in cui quei personaggi risuonano con alcune delle nostre parti interiori. Mentre leggiamo stiamo muovendo e organizzando parti di noi stessi, della nostra psiche, ed è per questo che sono importantissimi i grandi Autori. Nel leggere Shakespeare, Dante, Svevo o Roth (per citarne alcuni tra i miei preferiti) noi organizziamo con loro le nostre parti interiori. Di fatti cresciamo mentre leggiamo, e in base a quello che leggiamo, o assorbiamo dai media, la nostra psiche cresce in maniera diversa, argomento quanto mai attuale ai tempi dei social.
Allo stesso modo, i corsi di Interpretazione dei Sogni, condotti dalla prof.ssa Rossella Di Maria, hanno voluto stimolare la capacità di leggere le storie che noi stessi componiamo, meravigliose sceneggiature che non hanno nulla da invidiare a Fellini o a Sorrentino, e che giriamo ogni notte: imparare a leggere i sogni significa imparare a comprendere il modo in cui suggeriamo a noi stessi di evolvere. Lo stesso vale per i Tarocchi, di cui parleremo questo venerdì insieme al Dr. Michele Panza. Lungi dall’essere uno strumento magico, essi sono invece strumenti di profonda conoscenza di sé, attraverso la narrazione degli Archetipi, tanto da essere stati oggetto di studio di grandi pensatori e psicanalisti come Ouspensky e Jung.
SQ: Lei è uno specialista del settore psicologico. Come ha influito la sua formazione sul percorso dell’Associazione?
AT: Credo che il mio essere psicologo, ed in particolare con una formazione psicodinamica, influisca molto nella direzione dell’Associazione. La ragione però è da ritrovarsi nella natura comune tra associazionismo e psicanalisi: entrambe hanno a cuore la cura e la crescita delle persone. Forse “Parole Contrarie” si concentra solo più chiaramente di altre sul fatto che i livelli interiori e profondi siano primari in questo prendersi cura, e non intraprende una strada univoca per realizzarlo. Ad esempio, prima della pandemia, abbiamo dato spazio al doposcuola per ragazzi con BES/DSA, grazie soprattutto alla nostra Vice-Presidente Cristina Caruso, ingegnere e insegnante, che è capace di supportare i ragazzi con la sua formazione scientifica e la sua grande umanità. Con lei abbiamo organizzato il nostro lavoro, focalizzandoci non solo sul supporto scolastico, ma dando particolare valore e spazio alla relazione tra tutor e studente, allo scambio psicologico che è fonte di crescita interiore per entrambi, motivo per cui dedicavamo tempo a gruppi di confronto tra i tutor. Attualmente continuiamo comunque a supportare i ragazzi collaborando con il Centro Clinico Ipsum della collega Paola Stroppa e della dott.ssa Marcella Ventura.
Personalmente mi occupo anche di gestire lo “Sportello Adolescenti Foggia”, uno spazio dedicato agli adolescenti e alle loro figure di riferimento, in cui vengono accolte le prime istanze pratiche e psicologiche, e si fa un primo orientamento verso le risorse del territorio.
Allo stesso modo, provo a trasmettere all’Associazione l’approccio Psicanalitico che mi è proprio e che considero un approccio di vita. In questo Foggia ha, da alcuni anni, una preziosissima risorsa rappresentata dalla Scuola di Formazione Psicoanalitica “Il Ruolo Terapeutico”, nella quale ho trovato colleghi eccezionali professionalmente e umanamente, e che spero troverà sempre maggior spazio nella nostra comunità.
SQ: Quali sono i progetti per il futuro dell’Associazione?
AT: Al momento stiamo coltivando diversi progetti come ad esempio “Come un Libro Aperto”, un progetto documentaristico in cui ci piacerebbe coinvolgere importanti partner come la Biblioteca “La Magna Capitana” di Foggia. In questo progetto intervistiamo persone della nostra comunità, che si raccontano attraverso i luoghi e i libri che hanno per loro una particolare una valenza affettiva. Riteniamo che potrebbe essere un modo per contribuire a ri-tessere affettivamente una comunità duramente provata da tante dinamiche che ben conosciamo e, allo stesso tempo, avvicinare persone di ogni età e provenienza alla lettura, grazie alla vicinanza territoriale e affettiva, all’ispirazione e al rispecchiamento.
Grazie alle donazioni di tanti amici, stiamo ampliando una biblioteca in cui i soci possono scambiare liberamente i propri libri. Sicuramente riproporremo l’evento “A cena con un Libro”, insieme all’associazione ‘Nzim. Abbiamo un dialogo aperto con Arcigay e sono sicuro che emergeranno ancora bei progetti e collaborazioni. Riprenderemo presto gruppi di lettura in presenza, soprattutto con un accento sulla riflessione psicologica e la crescita personale e relazionale. Come prima lettura abbiamo scelto “L’arte di Amare” di Eric Fromm, una scelta assolutamente non casuale, perché dall’Amore parte tutto, e nel senso più ampio di questo concetto troviamo il motore per continuare a muoverci, trasmettere il nostro messaggio e crescere.
A cura di Gianluigi Cutillo, 23 febbraio 2022
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