StatoDonna.it, 14 febbraio 2022. Devo ammetterlo, ci sono dirette Instagram che in alcune occasioni ti svoltano situazioni e ti fanno conoscere personaggi interessanti. Inevitabilmente, ti ritrovi a seguire scrittori, autori, personaggi pubblici, influencer. Quel giorno c’era Ambra Angiolini e con lei Violeta Benini. Presentavano un libro, quello di Violeta, dal titolo audace “Senza tabù”.
Mi sono incuriosita, chi è Violeta? Un ostetrica, specializzata in fitoterapia e ciclo mestruale femminile, in rieducazione del pavimento pelvico e sessualità consapevole. Conduce corsi di formazione sulle tematiche della salute femminile. Alle sue spalle, quadri fallici, vulve design e un ambiente allegro. Lei burrosa, vulcanica e sorridente mi piace, è rassicurante e parla di “peni e vagine”, di “clitoride e glande” con naturalezza disarmante.
Ascolto, Ambra è una madre moderna e attentissima, se le sta dedicando attenzioni vorrà pur dire qualcosa. Guardo le figure del libro, scritto da Violeta, mentre le mostra, vulve e coloratissimi falli stilizzati che spiegano l’anatomia del corpo umano, senza volgarità. Decido immediatamente di comprare il libro e, senza nemmeno leggerlo lo regalo a mia figlia che, tra i tredici e i quattordici anni è nel momento del secondo lockdown scuola. Un periodo piatto, disarmante, senza stimoli, privo di contatti sociali. L’età giusta per parlare di sesso, ma si sa, i figli non chiedono direttamente, solitamente ci girano intorno, alcuni nemmeno questo, ecco perché devo darmi da fare.
Le regalo il libro tra altri regalini, così, a caso, come un qualcosa in più, se vuoi lo leggi, se no pace. “Parla di sesso, comincia a leggerlo e magari poi ne parliamo, mi fai qualche domanda e cerchiamo di capire insieme”. Tempo ne aveva e la lettura è stata anche velocissima. Le chiedo se ha capito tutto, di cosa vorrebbe parlare e con mio grande stupore, immaginando mi possa chiedere per esempio come avviene una “penetrazione” o come nasce un bambino (che stupida, sicuramente lo sa già ), ci troviamo a parlare di persone: non-binarie, pansessuali, fluide, transessuali. In quel momento scopro che sono io ad imparare. Le chiedo dunque le differenze. IO A LEI! Parliamo di omofobia, di etichette, parliamo di amici che hanno dichiarato questo o quello. Scopro, con mia sorpresa che alcune sue amiche si sono dichiarate pansessuali, fluide, altri amici sembrano essere omosessuali ma non lo sanno per certo, lo capiranno. Forse.
“Ma anche se non fosse non cambia nulla per me”, mi dice. “Ma il libro tesoro, non parla solo di questo giusto?” “No, parla anche di anatomia genitale. Scusa mamma, ho fatto il vaccino per il papilloma virus?” “Ehmmm, no.” “Perché?” “Perché non ho avuto tempo…anzi no, perché non ne ero convinta.” “Mamma, prenotami subito il vaccino grazie.” “Ok, lo faccio. Hai altro da chiedere?” “No, grazie, se ne sentissi la necessità te lo chiederò. Intanto posso consultarlo se non ricordo qualcosa.”
Mi viene da sorridere, fosse facile avere un manuale per risolvere le curiosità sessuali, sich! Prendo il libro lo leggo, lo sfoglio, lo guardo, bellissimo, colorato….vado all’elenco: pansessuale, asessuale, demisessuale, eterosessuale, eteroflessibile, bisessuale, omosessuale…..e via dicendo. Devo studiarlo meglio, mi dico. Torno da mia figlia e le chiedo di spiegarmi le sfumature di quei termini. Le dico che alla sua età conoscevo solo due termini: eterosessuale e omosessuale, nell’uno o nell’altro ci inserivo un intero calderone di umanità diversa da me, invece c’è un mare infinito di possibilità. “Sei antica!” Esclama. Approvo, antichissima. Ho appena 48 anni. Un piede nella tomba no? “Appunto antica.” “Abbi pazienza, non ho mai sentito il bisogno di etichettare me o altri per l’attrazione sessuale, perché di questo si tratta o no?”.
“No, non si tratta solo di attrazione sessuale, di attrazione e basta, di come uno si sente, non di come è.” Mi rimprovera. “Non mi sono mai posta il problema!” “Infatti non lo è -UN PROBLEMA- mamma! Hai forse -problemi- con chi non è etero?” “Assolutamente nessuno?” Dichiaro. “Soltanto, non mi sono chiare tutte queste sfumature nel definire una persona e non ne sento la necessità. Ma non era un libro sul sesso?” “Certo, ma anche su come ci si sente nella propria sessualità.” Puntualizza. Che fatica.
“Io, piuttosto, non ho mai dichiarato a mia madre di voler fare un vaccino con tono tanto autoritario dicendole prenotalo subito!” “Io, invece non vedo l’ora di farlo…”, mi gira la testa, “..il vaccino mamma! non vedo l’ora di fare il vaccino, tranquilla!”
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