Antonio Muscatiello: “Ecco come sono diventato un disegnatore ufficiale di Diabolik”
StatoQuotidiano.it, Manfredonia, 04/02/2022 – Il Re del Terrore arriva a Clerville, ma passa per Manfredonia. Intervista con Antonio Muscatiello, classe 1960, sipontino puro, uno tra i pochissimi disegnatori di Diabolik, personaggio creato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani, protagonista dell’omonimo fumetto edito da Astorina, arrivato al suo 900° albo inedito in 60 anni di carriera.
Ciao Antonio, grazie mille per essere qui. Anzitutto non ti nascondo una certa emozione, dato che non è da tutti i giorni incontrare il disegnatore di un fumetto a cui ti sei appena appassionato e che appassiona da 60 anni milioni di italiani. Come sei riuscito ad arrivare all’Astorina?
Sono stato contattato dall’ Astorina dopo aver visto alcune mie tavole di Diabolik circolate su internet. Hanno deciso di mettermi alla prova, affidandomi una loro sceneggiatura completa e da pubblicare. Le tavole sono state accettate e da quel momento sono entrato a far parte ufficialmente dello staff dei disegnatori di Diabolik (si, perché in totale siamo una dozzina).
Uno dei primi albi che ho letto è anche l’ultimo che hai disegnato, il numero 11 dell’anno LX, “Vincitori e Vinti”, di Novembre 2021. Ho notato uno stile che guarda un po’ al vintage, grazie all’uso dei retini, ma con una certa tridimensionalità nei disegni. Un classico misto al moderno. Ordini d’alto o scelta voluta?
Dei miei albi, se si esclude “Riscatto per Diabolik” dove ho curato anche i retini, curo solo i disegni e l’ inchiostratura. I retini vengono applicati da un’ altra persona. L’effetto vintage che danno i retini, comunque, non è una mia scelta, bensì della casa editrice che da sempre ha associato Diabolik a questo effetto grafico.
Finora hai disegnato quattro albi, quando vedremo il quinto in edicola?
Ho disegnato quattro albi inediti più un albo speciale dal titolo “Tutte le prime volte, tranne una”, uscito a Dicembre 2021. Dove si raccontano le prime volte che Diabolik e Ginko si sono incontrati. Il quinto inedito è previsto per questa estate ed è tuttora in lavorazione.
Sicuramente prima di arrivare all’ Astorina c’è stata molta gavetta. Raccontaci l’Antonio Muscatiello delle origini, i primi disegni, i primi riconoscimenti nel mondo dei fumetti.C’è stata sicuramente tantissima preparazione.
Niente si improvvisa, le cose si ottengono con il tempo e con il giusto impegno. Tutti più o meno sanno tenere una matita in mano e fare qualche scarabocchio, chi decide di farlo seriamente e per lavoro deve approfondire, coltivare queste sue doti per fare in modo che non rimangano in uno stato embrionale. Ma questo vale per tutte le professioni.
Apro una piccola parentesi cinematografica. A dicembre è uscito nelle sale “Diabolik”, film dei Manetti Bros. ispirato al terzo albo del Re del Terrore, con Luca Marinelli e Miriam Leone nei panni di Diabolik ed Eva Kant. Come ti è sembrato?
Molto attinente al personaggio a fumetti. Nel 1968, quando uscì il primo film di Diabolik al cinema, le sorelle Giussani (creatrici di Diabolik) uscirono dalla sala infuriate perchè il film, a parer loro, aveva stravolto il personaggio di Diabolik. Ebbene, il film dei Manetti Bros, a mio parere, è fin troppo fedele al fumetto.
Sei riuscito o riuscirai ad inserire un pizzico di Manfredonia in Diabolik? Uno scorcio, un amico o un parente?
Certo. In “Riscatto per Diabolik” la fisionomia del personaggio principale, Matteo Sander, è ispirato a un mio parente. Ma non è stata l’ unica volta che ho deciso di inserire qualche volto manfredoniano nei miei disegni.
Fumetti come Diabolik, Tex, Zagor, capisaldi del fumetto italiano hanno accompagnato intere generazioni. Oggi invece la moda punta molto sui manga. Cosa possono offrire i nostri classici a nuovi aspiranti lettori?
Fortunatamente c’è sempre uno zoccolo duro che continua ad acquistare Diabolik, Tex e altre testate eccellenti del panorama fumettistico nazionale. I manga sono un genere, ed hanno i loro lettori, i fumetti classici sono un’altra cosa ed hanno i loro estimatori che li comprano abitualmente. Comunque, se la testata Diabolik, questo mese di Febbraio festeggia il numero 900 e, inoltre, se quest’anno celebra i sessant’anni dalla sua nascita, un motivo ci sarà.
Un consiglio ai ragazzi fumettisti in erba di Manfredonia?
Chi vuole intraprendere questa professione deve innanzitutto sapere che niente gli viene regalato. C’è da star seduti al tavolo da disegno per 10-12 ore al giorno. Leggere molti fumetti. Bisogna studiare i disegnatori famosi, e assorbire come spugne la loro tecnica. Studiare anatomia, non buttarsi a capofitto a disegnare una storia senza prima averla pianificata. Io per esempio dedico una settimana alla scelta giusta dei personaggi e dei luoghi da disegnare. Buona lettura a tutti!
A cura di Piercosimo Zino