Metta contro Bonito e i “tacchi a spillo” delle donne. Sdegno a Cerignola

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Francesco Bonito. Foto: Repubblica Bari

Stato Donna, 25 gennaio 2022. L’ex sindaco e consigliere comunale Franco Metta ha  esplicitato su facebook, con post e video, tutto il suo dissenso sulla revoca della costituzione di parte civile, da parte del Comune, in un processo. Ma è andato ben oltre l’esternazione del suo dissenso in un video, in cui ha attaccato la sua famiglia. “La sindaca in minigonna e tacco 21”, ha detto in riferimento alla moglie del sindaco Bonito.

Il post è stato immediatamente stigmatizzato dal circolo Pd di Cerignola nelle ore successive: “Metta ha oltrepassato ogni limite, come purtroppo avviene di frequente, passando dal confronto politico alla diffamazione. Ha offeso in modo vergognoso l’onore della moglie e del figlio del sindaco, dileggiando anche la figura istituzionale degli assessori.È una situazione inaccettabile per una città che ha bisogno di tornare ad una vera dialettica di contrapposizione su temi e contenuti politici, scevra da subdole e volgari offese personali”. Il partito ha espresso piena solidarietà al sindaco ed alla sua famiglia nonché ai componenti della giunta comunale per “quest’ennesimo ingiustificabile e vile attacco”.

Oggi l’associazione Impegno Donna e il Cav di Cerignola hanno aggiunto un’ulteriore nota su quanto avvenuto: “Senza entrare nel merito delle esternazioni politiche pubblicate sui social dall’avv. Metta sul suo profilo Facebook in questi ultimi tre giorni, da cui prendiamo le distanze, rimaniamo sconcertate come ancora una volta, quando si parla di una donna- nel caso specifico la moglie del sindaco- si debba fare riferimento al suo modo di vestire ironizzando su minigonna e tacco. Quale logica muove questa inutile se non illogica valutazione?  Si è mai sentito fare riferimenti ed esternazioni sul modo di vestire degli uomini che di volta in volta si chiamano in causa?”.

Come Associazione Impegno Donna, che gestisce il Centro Anti Violenza di Cerignola, “troviamo la questione non più accettabile perché sottende un giudizio valutativo e perché annulla con due sole parole tutto il lavoro e le energie che l’Associazione  stessa spende per smontate o abbattere o decostruire stereotipi e  pregiudizi  che sono alla base della violenza sulle donne. Chiediamo quindi maggiore rispetto per le persone, per le donne anzi per ogni donna, qualsiasi sia il suo livello socio economico, la sua appartenenza politica, etnica e religiosa. Un dibattito politico o culturale serio deve limitarsi ai contenuti e non a gratuiti e pregiudizievoli giudizi”.

E intervengono anche le assessore della giunta comunale Rossella Bruno, Teresa Cicolella, Maria Dibisceglia e Olga Speranza stigmatizzando gli insulti, a mezzo social, rivolti dal consigliere Metta ai familiari del primo cittadino.

“Attaccare una moglie, totalmente estranea alle dinamiche amministrative, per semplice bagarre politica è un atto ignobile e se per farlo – osservano le assessore- si utilizzano metodi sessisti e volgari, allora dobbiamo chiederci se non si sia oltrepassato il limite. Siamo sempre stati dalla parte delle donne, abbiamo da sempre portato avanti iniziative che eliminassero disuguaglianze e abbiamo in ogni occasione condannato l’aggressività verbale, che generalmente è anticamera di altro”.

“In mancanza di qualsivoglia argomentazione politica sull’attività amministrativa- proseguono gli assessori- da giorni assistiamo ad un crescendo di diffamazioni, calunnie e accuse prive di qualsivoglia fondamento: non paghi di ciò, gli esponenti del movimento politico ‘Avanti’ adesso si lanciano in attività di cattivo gusto e pericolose”, commentano dalla giunta. Siamo nel 2022 e non permetteremo a nessuno di riportarci al Medioevo. Ci attiveremo in ogni sede per porre fine all’indecenza di Metta e dei suoi consiglieri plaudenti”, conclude la nota.