Lamorgese agli studenti di Unifg: “Seguite i principi del vostro cuore”

0

Luciana Lamorgese (Foto Maizzi)

Stato Donna, 18 gennaio 2022. Incontro della ministra Lamorgese, ieri, all’Università di Foggia per incontrare gli studenti, appuntamento che aveva in programma da vari mesi ma che è stato più volte rimandato. Da remoto l’intervento del rettore Pierpaolo Limone che ha sottolineato come, in un momento di particolare emergenza per la città, “è motivo di orgoglio averla qui”.

“Gli Atenei non rilasciano solo titoli di studio- ha proseguito il rettore- ma cercano di formare le coscienze, di alimentare il senso di responsabilità, di lavorare sulla dimensione etica e civile. Queste occasioni sono formative”. Ha poi ricordato la collaborazione avviata dall’Unifg con i massimi vertici delle forze dell’ordine che ha già visto svolgersi, lo scorso anno, dei seminari nell’Ateneo, seminari che hanno visto la partecipazione dell’Associazione nazionale magistrati e di Libera.  “Ci hanno spiegato cos’è la mafia, si è parlato di antimafia sociale e cultura della legalità conto la rassegnazione e l’omertà. Bisogna schierarsi senza ambiguità a fianco dei magistrati, ci fa piacere di pensare di poter offrire un contributo in termini di animazione sociale e di promozione del dibattito civile per cercare di invertire il lento declino che attanaglia questa terra”.

Sono 23 gli anni di vita dell’Ateneo foggiano, “abbiamo puntato su una formazione intrecciata a un territorio che ha potenzialità enormi ma anche abbiamo povertà educative e sociali che non sono solamente effetto della criminalità ma delle carenze nella politica locale. A queta società non mancano forza e volontà ma purtroppo ha poca memoria, e contiamo sui nostri studenti per rigenerare Foggia. L’appello accorato: “Continui con il governo a stare il più vicino possibile ai nostri studenti e alla loro voglia di crescere perché rappresentano il coraggio della nostra Capitanata”.

Prefettura di Foggia, 17 gennaio 2022. Presentazione associazione antiracket e antiusura intitolata i fratelli Luciani

A tal proposito ha replicato al ministra: “Gli studenti rappresentano il futuro della nostra società, stare vicino a questa realtà è una cosa che il governo ha ben presente e anche oggi ho ritenuto che, tra un impegno e l’altro, non potesse mancare un incontro qui con voi. Siamo qui per dire alla comunità di Foggia di sentirsi protetta da uno Stato rappresentato ai massimi vertici e per dire che, insieme, lavoreremo, combatteremo perché quelli che sono stati esempio della quarta mafia non prendano piede nella società. Questo è un territorio bellissimo che ha tanto dare, noi oggi abbiamo dato il segnale di squadra”.

Nella mattinata sono intervenuti in tanti per affrontare la questione della criminalità, ma fra i tati interventi ha segnalato quello di Arcangela Luciani, moglie di Luigi, una delle due vedove della strage di S. Marco in Lamis di cinque anni fa, un’eco che è ancora viva non solo perché, da allora, nulla è stato più come prima circa la valutazione del fenomeno mafioso in Capitanata, ma perché la testimonianza delle due vedove forte, decisa, accorata, continua a fare breccia in chi le ascolta.

“Prima di venire qui, abbiamo presenziato alla nascita di una nuova associazione antiracket e antiusura. In tanti hanno parlato e li ringrazio, ma un richiamo particolare lo devo fare alla moglie di Luigi Luciani che è intervenuta con una grande forza d’animo. Ha detto che chi denuncia o non denuncia lo fa per o contro la sua comunità, e per lei che ha un figlio da crescere di 5 anni immaginate la sofferenza. Ma intende portare avanti i valori di giustizia e legalità perché lo deve al marito, al cognato, al figlio, non volendo si dica che non ha combattuto per quei valori nel nome dei quali suo marito, inconsapevolmente, ha trovato la morte”.

Quella dedicata ai fratelli Luciani è stata iscritta nel registro delle associazioni proprio nei giorni in cui ci sono stati episodi criminali a Foggia e a San Severo, una coincidenza temporale che la ministra ha interpretato: “È un messaggio che lanciamo a chi dice ‘comandiamo sempre noi’. Dall’altra parte ci siamo noi pronti a mettere in campo tutte le risorse”. Agli studenti in aula ha lasciato un augurio, anche in vista della professione che andranno a svolgere in futuro: “Non cedete mai a quelle che sono da parte di tanti le provocazioni, non cedete alle esigenze che non corrispondono alle vostre esigenze e che sono quelle che portate nel cuore, principi di una vita ‘incontaminata’. Non fate mai un passo indietro rispetto a questi principi.”

Si è soffermata sulle difficoltà nel gestire la cosa pubblica nei due anni di Covid, dalle manifestazioni settimanali  in cui era necessario “emettere ordinanze per salvaguardare i diritti di tutti”,  all’arrivo dei migranti, “un fenomeno che ha visto numeri elevati rispetto all’anno scorso non solo in Italia, in Germania le domande sono salite a 190mila. Quando la ministra inglese mi ha chiesto dei consigli, ho risposto che loro hanno a che fare con la Francia, noi con la Libia”. Ha ribadito la necessità delle misure adottate dal governo contro la pandemia “nella speranza che la primavera prossima il virus sia scomparso”.