Alessia Di Franza: “Il negozio di vicinato resiste al passo con la tecnologia”

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Alessia Di Franza

StatoDonna, 18 gennaio 2022. È tornata a Foggia, la sua città, dopo 15 anni vissuti fra Roma, Milano e Verona. Alessia Di Franza, segretaria provinciale di Confartigianato, rifarebbe la medesima scelta: “Con il senno di poi dico di sì, questa è la mia città anche se è stato difficile ricominciare, ricostruirmi una rete sociale, riambientarmi dopo essere cresciuta nelle metropoli. Questo è un territorio che può essere volano di crescita”.

Ieri si è tenuto l’incontro in Prefettura per l’ordine e la sicurezza, dopo le bombe.

È un territorio vittima di queste dinamiche ma c’è tanta voglia di reagire. Le imprese cercano incessantemente la protezione dello Stato, delle forze dell’ordine che alzano il livello di percezione della sicurezza. Questa voglia di reagire la noto negli imprenditori con cui parlo ogni giorno. Mi ha molto colpito quello che ha detto il titolare di ‘Pirolandia’ di S. Severo: “Riapriamo credo alla fine del mese, faremo l’inaugurazione”. C’è la voglia di raccontare una provincia diversa, non solo criminalità e bombe. Abbiamo tante aziende forti e sane. Ed è pieno di donne forti e capaci.

Sei stata al nord, noti la differenza nel sostegno alle donne che lavorano?

I nidi aziendali li ho visti, ma riguardano grandi imprese, qui da noi, nel privato, di grandi aziende non ne vedo tante. Quando penso al nostro territorio vedo ancora molti orari spezzati per il pranzo e imprese più piccole, più flessibili, quelle in cui si può creare un clima di collaborazione e di ascolto, per me è una cosa naturale. Non siamo più negli anni ’60, il patriarcato non c’è più, oggi una coppia di 40-45 va avanti anche se sa organizzarsi, e non c’entra il genere per riuscire, ma il merito.

A livello di Confartigianato regionale e nazionale su cosa state puntando?

Al Pnrr, abbiamo messo in evidenza che la vera sfida è la capacità amministrativa di scaricare a terra le potenzialità del piano. Abbiamo fatto una serie di proposte, dalla digitalizzazione all’artigianato artistico. Arrivano tanti soldi ma bisogna saper progettare.

E tu li vedi questi progetti?

Non c’è ancora piena operatività, diciamo che sono nell’aria, la cabina di regia è complessa. A Foggia c’è stato un processo di ascolto del mondo delle imprese, urge un’infrastrutturazione delle reti digitali, per esempio, che sono importanti in un’area industriale in cui molti hanno contratti privati.

E sull’artigianato artistico?

Ha un suo canale di protezione, con l’assessore regionale Delle Noci ci siamo incontrati e abbiamo registrato molta attenzione per un settore fondamentale in Puglia.

Come stanno vivendo le piccole e medie imprese questo momento?

Abbiamo appena tenuto, come associazione di categoria, un incontro a S. Severo con l’assessorato ai servizi sociali e i centri per l’impiego. È stata riscontrata una difficoltà a collocare quanti percepiscono il reddito di cittadinanza, il 66% delle imprese cerca manodopera specializzata. Il Comune ha impiantato questa modalità importante per intrecciare la domanda e l’offerta. Manca manodopera nel settore dei servizi alle persone, nel comparto delle costruzioni, che è in ripresa, e nel commercio.

Ogni Comune dovrebbe pensare a questa modalità, almeno quelli più grandi?

Sarebbe una buona idea, ma dipende dalla sensibilità di ognuno.

Come va con l’artigianato?

È più flessibile, ha reagito sapendosi organizzare, riconvertendo alcuni processi, come il tessile nella produzione di mascherine. Penso al settore della somministrazione di cibo e bevande in cui c’è stato il boom della consegna a domicilio. Ormai è diventata prassi consolidata, non più solo emergenza, i dati della Camera di commercio ci dicono che è un trend positivo.

Eppure tanti negozi hanno chiuso.

Bisogna capire perché: si sono spostati da un’altra parte, non c’è più utenza? Oggi c’è il mercato online che vuol dire ‘aprire un’altra serranda’, non solo quella fisica.

Possono aprirla rispetto ai colossi delle vendite online?

L’esercizio “di vicinato” comprende dinamiche sociali per cui non è destinato a estinguersi, ma l’impresa deve avere strumenti nuovi che impone la tecnologia.

Di cosa ti sei occupata prima di tornare a Foggia?

Di consulenza direzionale e formazione di reti commerciali, cioè di ristrutturazione di reti d’azienda, con tutte le fasi della comunicazione, e di società mandatarie che ci chiedevano di commercializzarle sul mercato. Il mondo delle aziende e dell’organizzazione aziendale mi ha sempre incuriosito e mi ha permesso di creare una rete di relazioni.

Paola Lucino, 18 gennaio 2022