Anna Maria Antonucci, psicologa dell’apprendimento “per passione”

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StatoDonna, 16 gennaio 2022. Foggia. Con grande passione per quello che fa ed entusiasmo nel lavorare con gli altri, da tantissimi anni si occupa degli studi sulle problematiche relative all’apprendimento “che possono avere un’incidenza notevole sulla vita scolastica degli studenti”.

StatoDonna, 16 gennaio 2022. Foggia. Con grande passione per quello che fa ed entusiasmo nel lavorare con gli altri, da tantissimi anni si occupa degli studi sulle problematiche relative all’apprendimento “che possono avere un’incidenza notevole sulla vita scolastica degli studenti”.

Stato Donna, 16 gennaio 2022. Foggia. Con grande passione per quello che fa ed entusiasmo nel lavorare con gli altri, da tantissimi anni si occupa degli studi sulle problematiche relative all’apprendimento “che possono avere un’incidenza notevole sulla vita scolastica degli studenti”.

È Anna Maria Antonucci, psicologa impegnata su più fronti: come clinico, nel suo studio professionale; in collaborazione con il mondo della scuola, i docenti, le famiglie; con l’università di Foggia; con l’AIRIPA, Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’apprendimento.

Quale caratteristica evidenzierebbe maggiormente del suo lavoro?

“L’ambito di cui mi occupo, quello della psicologia dell’apprendimento, non si esaurisce nel solo fatto di affiancare le famiglie e la scuola nel definire la diagnosi quando emerge il sospetto di un disturbo nello studente  legato all’apprendimento. Il vero focus di una tale attività è favorire le condizioni che possano rendere il più sereno possibile tutto il percorso scolastico dello studente e l’inserimento del giovane adulto  nei contesti lavorativi”.

A partire dal 2010, con la spinta venuta dalla legge 170, emanata proprio in quell’anno, sia la scuola che la sanità hanno avviato una serie di interventi volti a supportare, fin dai primi segni premonitori, fin dalle prime avvisaglie, i ragazzi con disturbi dell’apprendimento. Quali sono oggi le criticità ancora da risolvere?

Ritengo che rimanga ancora da esplorare la condizione degli studenti giovani adulti, con disturbi dell’apprendimento, nella loro esperienza all’università e nel lavoro. In Italia, vi sono, per esempio, pochissimi centri del servizio pubblico che focalizzano i loro servizi su tale aspetto, forse solo 5 o 6. Addirittura, per trovare un primo centro pubblico che offra questo servizio bisognerebbe arrivare in Emilia-Romagna”.

Quali sono le situazioni di particolare problematicità che lei ha riscontrato negli adulti?

“Diverse. Anche nel loro accesso al mondo del lavoro. Perché i disturbi dell’apprendimento sono legati al neurosviluppo e accompagnano la persona in tutto il suo percorso di vita.

Per esempio, ho conosciuto una giovane insegnante, in gamba, con una carriera universitaria brillante, e plurilaureata, che ora lavora all’estero, come docente di Italiano. Lei mi diceva che, ancora oggi, nella sua professione, tende ad avere problemi, a fare errori di ortografia per effetto dei suoi disturbi dell’apprendimento. E questo può essere un problema per la sua professione .

Vengono da me, inoltre, anche architetti, ingegneri, professionisti vari e studenti universitari che potrebbero  avere avuto problemi di apprendimento e vorrebbero capire meglio la loro storia, a volte intessuta di difficoltà e insuccessi”.

Una situazione, quindi, ancora da conoscere e risolvere?

“In realtà, si stanno realizzando delle aperture, direi. Si sta riconoscendo, finalmente anche nel mondo dell’Università, dei concorsi pubblici, del lavoro, che è necessario tenere conto di tale tipo di disturbi nella persona.

Ritengo comunque importante continuare ad approfondire gli studi, la ricerca e, soprattutto, la formazione degli addetti ai lavori”.

E va in tale direzione il suo impegno con l’AIRIPA.

“Certamente. Tale associazione, nata nel 1991, e attiva a livello nazionale e regionale, punta molto sulla ricerca e sulla formazione. In particolare, posso dire con oggettività che il nostro gruppo AIRIPA per la Puglia risulta essere tra i più operativi, attivi e propositivi nella formazione .

A tal proposito, in linea con l’iniziativa di formazione detta dei LUNEDÌ dell’AIRIPA, giunta quest’anno alla sua seconda edizione, stiamo tenendo una serie di incontri, una volta al mese.

Incontri che  sono strutturati in forma di seminario di approfondimento su varie tematiche a carattere psicologico e sono aperti agli associati AIRIPA e a tutti coloro che siano interessati a formarsi, a capire”.

Il prossimo incontro si terrà il 17 gennaio.

“Esatto. Si tratta del terzo incontro per questa edizione dei LUNEDÌ DI AIRIPA. I primi due hanno riguardato rispettivamente: ICF e nuovo PEI, documento utilizzato nella scuola; e poi lo spettro autistico.

Il prossimo, che appunto si terrà lunedì 17 gennaio, riguarderà il seguente tema: DSA E GLI ADULTI, la 170 e il mondo del lavoro. Sarà relatore il professor Enrico  Ghidoni, che è stato presidente AID (Associazione Italiana Dislessia) ed è stato il primo ad organizzare seminari in cui si parla dei giovani adulti che vivono la problematica dei disturbi sull’apprendimento. Unica precisazione: tali incontri al momento si stanno tenendo online in considerazione dello stato d’emergenza da coronavirus in cui ancora siamo”.

Il suo impegno si realizza in collaborazione anche con le scuole e l’università di Foggia. Vi sono iniziative di formazione anche su quel fronte?

“Intanto, mi preme sottolineare che l’associazione in cui sono impegnata, l’AIRIPA, si occupa anche di ricerca. Noi abbiamo seguito tutte le problematiche emerse nel tempo della pandemia per studiarle, per comprendere come intervenire.

Anche con l’università di Foggia, la collaborazione è fattiva. Partirà, per esempio, la settimana prossima, in UNIFG, un Master sulla figura dello psicologo scolastico, diretto dalla profssa Paola Padalino,  aperto agli psicologi che abbiano conseguito una laurea magistrale.

Sto investendo tantissimo in tale iniziativa, perché sono convinta che la figura dello psicologo a scuola possa essere di grande aiuto per le famiglie, per i docenti e, in primis, con benefici per gli studenti.

In realtà, stiamo coinvolgendo, a tal proposito, anche l’Ufficio Scolastico Territoriale, perché una tale figura diventi una costante nelle scuole del nostro territorio”.

Daniela Iannuzzi, 16 gennaio 2022