Stato Donna.it, 6 gennaio 2022. Giuseppe Sciarra è un cineasta pugliese molto discusso sul web che realizza da tempo opere indipendenti con la casa di produzione Cinetika, prima autoproduceva i suoi lavori con la collaborazione della compagnia teatrale di cui faceva parte come attore realizzando una serie di cortometraggi palesemente esoterici come l’introvabile “Ad vitam Redire” con Eugenia De Grossi, Marta Angelini, Marta Scagnoli, Elisa Accattoli, Diana Cagnizi, Fabrizio Arena e Martina Storani in cui una la protagonista del corto finiva in una terra di mezzo, tra il mondo dei vivi e quello dei morti, venendo coinvolta in un sabba di streghe.
L’opera era influenzata da Lucifer Rising di Kenneth Anger ma anche dai riti pagani dell’antica Grecia. L’inizio di “Ad Vitam Redire” avviene in un misterioso soggiorno dove una medium invoca forze oscure attraverso una seduta spiritica.
Lo spiritismo e il libro tibetano dei morti sono altre due fonti da cui Sciarra ha attinto per realizzare un progetto così insolito per il cinema italiano.
In “Santità” lo stesso Sciarra in coppia con Marta Angelini fotografato dall’amica Antonella De Angelis vive un’estasi mistica in una chiesa che per quanto utilizzi i simboli cristiani (statue e dipinti), sembra più un rito misterico risalente a una religione ben più antica del cristianesimo. In “Je suis Malade”, l’attore Federico Balzarini insegue la sua ombra in un cimitero, in cui degli uccelli morti lungo la strada che percorre lasciano presagire un rito di magia nera e un funesto presagio.
In Venere è un ragazzo la ricorrenza di specchi in cui i tre protagonisti (Tiziano Mariani, Davide Crispino e Maria Tona) osservano la loro immagine più che una ricerca incentrata sulla loro vanità come potrebbe sembrare a primo acchito è una ricerca interiore, la cui finalità è esoterica per stessa ammissione del suo autore.
La locandina di “Venere è un ragazzo” è una stella a otto punte. La stella a otto punte simboleggia il pianeta Venere e la sua influenza sugli eventi e sugli uomini ma anche Lucifero come portatore di luce dopo le tenebre. Nel simbolo sono racchiusi concetti importanti come la luce divinatoria, la fertilità, il ciclo vita-morte, il legame imprescindibile tra l’essere umano e la natura. La locandina realizzata dall’artista Alba Kia utilizza questo simbolo in maniera consapevole e non banale servendosi anche dei volti di Tiziano Mariani e Davide Crispino per creare una stella a otto punte.
Sciarra anche nel suo corto sul bullismo Ikos ha realizzato una serie di performance art legate ai riti di purificazione e iniziazione. Mentre l’attore Edoardo Purgatori racconta la storia di Giuseppe Sciarra, quest’ultimo simula la propria sepoltura con la luna piena, tenendo in mano il proprio cuore e aspettando che la notte termini per poter rinascere come araba fenice dalle proprie ceneri.
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