Ogni giorno veniamo continuamente manipolati dalle persone intorno a noi, dalla pubblicità, dai discorsi ascoltati in tv o dagli articoli letti online. La manipolazione psicologica è un processo comunicativo in realtà del tutto naturale. Vi sono tuttavia casi in cui manipolazione psicologica porta danni significativi alla persona manipolata.
Uno dei casi più eclatanti è quello della manipolazione psicologica a opera di una persona con un forte tratto narcisista.
Chi è il narcisista
Il narcisista è una persona con delle specifiche tendenze mentali e comportamentali. In buona sostanza si tratta di una persona profondamente centrata su se stessa, convinta di essere migliore e superiore, di meritare più di degli altri. Un altro aspetto distintivo del narcisista patologico è una pressoché totale mancanza di empatia verso l’altro. Il narcisista non riesce a entrare più profondamente in sintonia con l’altro. Tale difficoltà nasce dalla stessa difficoltà del narcisista ad entrare in contatto se stesso, con le proprie emozioni, con ciò che effettivamente accade dentro di lui.
La personalità narcisistica può avere differenti manifestazioni e diversi livelli di gravità. In realtà il narcisismo può essere inteso come una naturale spinta a ricercare una soddisfacente immagine di sé e ad agire alla ricerca di conferme in tal senso. Secondo Kohut, uno degli autori che maggiormente si è dedicato allo studio del disturbo narcisistico di personalità, tutti abbiamo dei naturali bisogni narcisistici. Quando tali bisogni vengono negati viene a crearsi una ferita narcisistica che, a seconda della gravita, può portare alla costruzione di un vero e proprio disturbo.
Le caratteristiche del narcisista secondo il DSM5
In psicologia un disturbo viene identificato come una condizione clinica in cui la gravità dei sintomi porta a una limitazione sostanziale delle funzioni naturali della vita. La persona con un disturbo narcisistico di personalità, secondo il DSM5, il manuale che categorizza i diversi disturbi di personalità, presenta alcune specifiche caratteristiche:
- Un senso grandioso del sé.
- Fantasie di potere, bellezza, amore totale e successo illimitato.
- La persona narcisista è convinta di essere speciale di meritare di più e di poter essere compresa da chi è speciale come lei.
- Non si preoccupa di sfruttare gli altri per ottenere ciò che vuole.
- Costante bisogno di ammirazione.
- Si aspetta di essere trattata meglio degli altri.
- Ha difficoltà nel provare empatia.
- Spesso prova invidia e pensa di essere invidiata dagli altri.
- È spesso arrogante
Il narcisista non sempre è consapevole di queste sue tendenze mentali. Per lui accettare l’idea di avere dei difetti è molto difficile, se non intollerabile. Per questo motivo il trattamento di un disturbo narcisistico di personalità può risultare ostico e, in genere, le persone con tale struttura tendono ad evitare percorsi di cura.
La manipolazione psicologica del narcisista
Fatte queste premesse e facile comprendere quanto il narcisista possa manipolare l’altro. Per il narcisista l’altro è più strumento, un oggetto da utilizzare per raggiungere degli scopi di auto-gratificazione o auto-celebrazione. L’altro può essere facilmente sedotto ma poi trascurato, maltrattato, messo costantemente in difficoltà.
Spesso le persone che vengono manipolate dal narcisista presentano delle fragilità: paura dell’abbandono, dipendenza affettiva, bassa autostima. Queste caratteristiche portano la persona manipolata a cedere di fronte all’incessante lavoro del narcisista atto a renderle, spesso inconsapevolmente, un proprio strumento di piacere.
La persona manipolata subisce generalmente una serie di attacchi strategici, diretti e indiretti, volti a destabilizzarla, a renderla dipendente, a farla sentire inadeguata, indebolirla. Sebbene vi siano tantissime diverse casistiche, tante da rendere impossibile esemplificare tutte le possibilità, vi sono spesso pattern ricorrenti che possono essere osservati.
Il Love bombing
Spesso, in una prima fase, la persona manipolata viene sedotta, fatta innamorare, fatta sentire unica e speciale. È come se il narcisista stesse costruendo il palco su cui potersi esibire. In questa prima fase risponde subito i messaggi, è sempre presente, ricco di complimenti, di doni, programma momenti per stare insieme, fa sentire amati. La psicologa Margaret Singer, nell’ambito del plagio delle sette religiose ha per prima coniato il termine di “Love Bombing”. In questa fase la vittima inconsapevole viene inondata da una tempesta ormonale, la dopamina sale a livelli sempre più alti, si inizia a creare una dipendenza, un’attesa, un’aspettativa. Frasi come “mi sembra di averti sempre conosciuta”, “non sono mai stato così bene come con te”, “voglio vivere la mia vita con te” sono ricorrenti. Peccato che le due persone si conoscono magari solo da qualche giorno.
In questa prima fase il narcisista vive una condizione di idealizzazione. L’altro viene visto come la totalità, l’altra parte della mela, l’omega. Il narcisista appare genuinamente preso e spesso lo è, peccato che in realtà, come nel mito di narciso, si stia semplicemente specchiando nell’altro vedendo se stesso. I problemi arrivano non appena il narcisista si rende conto che l’altro non è perfetto come pensava. A questo punto si entra nella fase di svalutazione e profonda manipolazione psicologica.
Dall’idealizzazione alla svalutazione
La persona con disturbo narcisistico di personalità vive una condizione patologica dove, nel lungo tempo, sarà essa stessa vittima di se stessa. Le persone con un disturbo narcisistico di personalità arrivano in terapia dopo più esperienze affettive fallimentari e quando in molti gli rimandano il suo essere narcisista.
Sebbene vi siano casi in cui il narcisismo è associato alla semplice cattiveria, come negli studi condotti sul fattore D (il fattore oscuro della personalità), molto spesso la persona narcisista vive con frustrazione quanto le accade nella relazione. Mette in atto comportamenti manipolatori senza esserne pienamente consapevole. É più un disco rotto che continua a ripetersi, relazione dopo relazione.
Dopo la fase di Love Bombing, rotto l’incantesimo, Narciso si rende conto che l’altro non è come era sembrato in origine. Inizia così una fase svalutativa, fatta di aggressività passiva e attiva. Non risponde più ai messaggi, è assente, parla poco oppure inizia a elencare tutti i difetti dell’altro. Potrebbe farlo ingelosire, umiliarlo, ridurlo ad una sottomissione fisica e psicologica.
L’altro non è mai abbastanza bello, intelligente, attento, capace, ecc.. Si inizia così un’alternanza di stati e messaggi positivi e negativi che inducono una forma di dissonanza cognitiva. Visto il grande amore provato diviene difficile separarsi. Conoscendo l’altra faccia della medaglia chi subisce questa forma di manipolazione psicologica non riesce a vedere la situazione in modo oggettivo, tende a giustificare il narcisista o a sottovalutare i tanti, piccoli segnali che potrebbero salvarlo.
L’isolamento
Un’altra azione spesso compiuta dal narcisista patologico è quella di indurre l’altra persona a isolarsi e a perdere i contatti con amici e parenti. Da soli siamo più fragili e manipolabili. Gli amici naturalmente ci direbbero di evitare certe relazioni e ci porterebbero a vedere le cose da diversi punti di vista. Non vi è per forza una premeditazione, ma il narcisista spinge naturalmente l’altro (soprattutto nella fase di Love Bombing) a perdere i contatti. Gli altri possono essere percepiti come pericolosi. In fin dei conti andrebbero a togliere il pubblico tanto necessario al narcisista.
Difendersi dalla manipolazione psicologica del narcisista
Per difendersi dalla manipolazione psicologica del narcisista la prima cosa da fare è quella di imparare a lavorare su se stessi. Questo vale in generale, ma in questo caso ancor di più. Sia la vittima che il carnefice sono inconsapevolmente schiavi di un meccanismo che tende ad autoalimentarsi. Anche la vittima presenta spesso delle difficoltà a livello psicologico. In alcuni casi esse sono dovute all’esposizione ad una personalità narcisista, o patologica in generale, nell’età giovanile, ma le cause possono essere diverse. Di certo fattori come la solitudine, l’insicurezza, la bassa autostima o forme più strutturate di dipendenza affettiva e paura dell’abbandono possono indurre la “vittima” a rimanere all’interno di una relazione tossica come quella descritta.
Chi si trovasse in una tale condizione dovrebbe prima di tutto riconoscere i segnali di ciò che sta accadendo e cercare di individuare le proprie fragilità per cercare di lavorarci su. Se una persona sviluppa un sufficiente amor proprio, difficilmente accetterà di rimanere in una relazione svalutante e problematica come quella che può essere costruita con una persona che soffra di questo disturbo. Alle prime svalutazioni, o tentativi di “indebolimento”, è importante fare un passo indietro e domandarsi in che direzione la relazione stia effettivamente andando.
Un’azione intelligente potrebbe essere anche quella di chiedere aiuto e consiglio ad amici e parenti e, in casi più complessi, ad un professionista psicoterapeuta con cui elaborare quanto effettivamente stia accadendo. La rete sociale è un importante fattore protettivo. Una relazione sana non spingerà mai nessuno a perdere contatto con le persone amate. Se l’altro ci spinge a isolarci questo dovrebbe attivare il nostro campanello di allarme e metterci in guardia rispetto al rischio di perderci.
Un altro tranello da evitare è quello di pensare di dover o poter cambiare l’altro. Rischieremmo di innescare livelli di frustrazione e insoddisfazione ancora più elevati. Come detto il narcisista fatica notevolmente a vedere e accettare i propri difetti. Cercare di farglieli notare potrebbe solo rendere ancora più complessa e astiosa la relazione.