StatoDonna, 4 gennaio 2022. Vi ricordate di un ipotetico bonus psicologico per aiutare chi a seguito della pandemia aveva bisogno di un sostegno psicologico? Bene…..non è diventato realtà. Si era parlato tempo fa di un possibile aiuto economico per tutte quelle persone che, sebbene non abbiamo una diagnosi di disturbo mentale, a causa della pandemia richiedevano un sostegno psicologico.
Ci sarebbero dovuti essere dei voucher da utilizzare per il pagamento delle prestazioni dai professionisti, ma ad oggi ciò che troviamo è un pugno di mosche.
L’emendamento è stato bocciato, no money. Resistono, seppur diminuiti, i fondi per la salute psicologica in ambito scolastico, per supportare il personale scolastico, gli studenti e le famiglie al fine di prevenire e curare i disagi dovuti alle conseguenze pandemiche. Dopo aver visto passare sotto gli occhi un bonus per ogni cosa, da psicoterapeuta posso dire di essere fortemente indignata.
Uno Stato che non ha minimamente preso in considerazione il danno a livello mentale di questa pandemia lunghissima, i vissuti emotivi che tutti noi indossiamo.Depressione, disturbi d’ansia e attacchi di panico, sono diventati il mio pane quotidiano, ma sempre più frequente è imbattersi nelle tasche vuote dei pazienti. In un periodo storico in cui tutto è aumentato, dal pane alle bollette, ci si ritrova a dover tagliare le spese per le cure personali. L’emendamento che aveva visto uniti i diversi partiti, è stato bloccato dal Ministero dell’Economia, perché non quadrano i conti…e allora zac zac, si taglia! Questo la dice lunga su quanto sia prioritaria la questione della salute mentale in Italia.
Il presidente dell’Ordine degli Psicologi così si è espresso “La miopia di chi ha voluto risparmiare su questo capitolo di spesa ci costerà cara dal punto di vista economico, sociale e umano”. Si continua a considerare il dolore fisico più grave di quello psicologico, c’è ancora una sofferenza di serie A e una sofferenza di serie Z. Siamo al terzo inverno con pandemia, e ad oggi non si è preso alcun provvedimento per correre ai ripari e curare quel che nelle teste si è rotto.
Quel che io penso da tempo, è che probabilmente sono in pochi quelli che hanno un’idea di quanta sofferenza si nasconde dietro un disturbo mentale. Inviterei tutti ad avvicinarsi a questo “oscuro” mondo, provate ad entrare in una comunità psichiatrica, o provate a dialogare con chi riceve diagnosi di disturbo mentale. Toccate con mano la sofferenza di queste persone, guardate i loro occhi che chiedono aiuto ciascuno a modo proprio.
Un giorno, durante un turno di comunità psichiatrica, chiesi gentilmente a una paziente di abbassare il tono della voce….stava cantando a squarciagola una canzone di Claudio Baglioni, suo cantante preferito. E lei mi diede una risposta che mi aprì un mondo, mi disse “Dottorè io quando sono arrabbiata canto urlando, così mi passa”. E oggi cara G. sai cosa ti dico?! Che faccio come te, canto urlando, perché sono arrabbiata quanto te!
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