“Frocio! Ricchione devi morire!”. Bullizzato dagli 8 ai quattordici anni: Ikos

(nota stampa). Rodi Garganico è un paese del foggiano, nota meta turistica delle vacanze di molti italiani e stranieri. La sua bellezza è indiscutibile.

Assieme a paesi come Peschici e Vieste è uno dei luoghi di mare per eccellenza del Gargano con le sue acque limpide e cristalline, i suoi ristorantini caratteristici o il suo imponente porto tra i primi al mondo. Una brutta storia però, emerge dal suo passato. A denunciarla è lo scrittore e regista Giuseppe Sciarra.

Ikos Scena con Edoardo Purgatori

Sciarra ha realizzato un cortometraggio sul bullismo ” Ikos” interpretato da Edoardo Purgatori in cui racconta pubblicamente una brutta vicenda che gli è capitata da ragazzino: fu bullizzato dagli otto ai quattordici anni dai suoi coetanei. Il regista a mezzo stampa ha parlato di una vera e propria persecuzione ai suoi danni avvenuta in un luogo imprecisato del foggiano. Quel luogo è Rodi Garganico dove la famiglia Sciarra ha abitato per anni.

“Per i miei coetanei farmi del male era normale. Me lo meritavo perché non ero come loro. Non facevo a botte. Non giocavo a calcio. La mia ingenuità, la mia purezza e soprattutto il fatto che fossi effeminato comportavano una punizione”.

Giuseppe Sciarra bambino

“Froc*o! Ricchione devi morire! Erano le frasi che mi sentivo dire da quando avevo otto anni. Ero odiato in paese per quello che ero e fui costretto a nascondermi e a non uscire più di casa. Non dissi nulla ai miei genitori di quello che accadeva. Mi vergognavo. Con loro finsi che andava tutto bene ma ogni giorno morivo dentro”.

Antonio Sciarra, il padre di Giuseppe, era un noto insegnante di scuole medie, conosciuto per essere stato vicino a tante famiglie problematiche e ai loro figli. Il professor Sciarra prendeva nelle sue classi figli di delinquenti, ragazzi che vivevano per strada, aiutandoli e diventando per loro una figura di riferimento. All’insaputa del padre sembra che siano accaduti per anni gravissimi  episodi di violenza ai danni di Giuseppe Sciarra che coinvolgono molti ragazzetti dell’epoca nell’indifferenza più assoluta di molti nel paese – che sapevano e lo schernivano.

Sciarra da adolescente tenterà per ben due volte il suicidio perché esasperato da quel clima d’odio nei suoi confronti definito da lui stesso insostenibile. Una brutta storia di violenza verso un minore  che il regista e scrittore foggiano è pronto a raccontare nelle scuole per contrastare il drammatico fenomeno del bullismo.

UFFICIO STAMPA PGR

Redazione

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