“Diabolik? Il più grande criminale di tutti i tempi, e il più grande innamorato”
(ansa). Più fumetto che film, più rilettura da storyboard che reinvenzione, l’atteso Diabolik di Manetti Bros con Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, è un lungometraggio quasi da leggere e che non manca di utilizzare, nei dialoghi, stereotipi d’antan come: “Maledetto, ti prenderemo!”.
Il film, in sala dal 16 dicembre in 500 copie con 01, è ovviamente l’adattamento cinematografico dell’omonimo fumetto creato dalle geniali Angela e Luciana Giussani, ed esattamente del terzo albo della serie originale, dal titolo L’arresto di Diabolik.
Un episodio importante, quello trattato dai Manetti Bros, perché c’è il primo incontro tra il ladro e genio del male, Diabolik (Luca Marinelli), e la sua compagna e complice Eva Kant (Miriam Leone). Una donna, quest’ultima, per niente sottomessa grazie all’anima proto-femminista delle sorelle Giussani. Terzo personaggio principale dello storico fumetto, l’ispettore Ginko (Valerio Mastandrea), metodico poliziotto ossessionato da Diabolik, quasi un suo alter ego che insegue affannosamente il ladro, proprietario della Jaguar E Type Coupé, con la sua signorile Citroen Ds Pallas.
Nel cast anche Alessandro Roia, Serena Rossi, Roberto Citran, Luca Di Giovanni, Antonino Iuorio, Vanessa Scalera, Daniela Piperno, Pier Giorgio Bellocchio, con la partecipazione straordinaria di Claudia Gerini.
Il film è prodotto da Carlo Macchitella e Manetti Bros, Mompracem con Rai Cinema in associazione con Astorina e Luigi de Vecchi. Piacerà questo stile vintage? “Spielberg negli anni Ottanta quando eravamo ragazzini diceva: fai i film che vorresti vedere. Noi ci rivolgiamo a noi stessi, sperando che quello che ci piace piaccia anche agli altri. Non c’è un progetto di pubblico”, dicono i Manetti. Diabolik? “Nelle sue molte facce è anche un grandissimo attore e i suoi superpoteri sono l’intelligenza, la capacità di mimesi e di osservazione. Eva, vicino a lui, non manca però di apprendere minuto per minuto”. (ANSA)
Diabolik è un personaggio immaginario dei fumetti, creato nel 1962 da Angela e Luciana Giussani e protagonista dell’omonima testata pubblicata dalla casa editrice milanese Astorina.
In poco tempo raggiunse alte tirature arrivando a diventare un fenomeno di costume studiato da sociologi ed esperti di comunicazione. Ha portato alla nascita del genere del fumetto nero italiano del quale è stato il precursore generando numerosi epigoni a partire dal 1964, quando il fenomeno esplose, pubblicati nel caratteristico formato libretto tascabile che la testata fece diventare famoso e imitato dopo aver esordito in edicola nel novembre 1962; viene da allora edito senza interruzioni e ha superato gli 800 numeri pubblicati; i primi numeri della serie hanno raggiunto elevate quotazioni nel mercato del collezionismo.
Il personaggio ha poi avuto due trasposizioni cinematograficheː la prima nel 1968 diretta dal regista Mario Bava, la seconda nel 2021 diretta dai Manetti Bros., una serie animata e un vasto merchandising. Dal 1962 ha venduto quasi 150 milioni di copie.
Edizioni tradotte sono state pubblicate in molti paesi europei, americani, e africani. Il successo del personaggio è tale da generare anche parodie sia a fumetti, come Cattivik, personaggio creato da Bonvi nel 1965, sia a film, come Arriva Dorellik diretto da Steno o Sadik, episodio del film Thrilling. Il personaggio è stato impiegato come testimonial per campagne sociali e in spot pubblicitari commerciali.