La storia di Daniela: “A Manfredonia si renda operativo il testamento biologico”

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“Daniela aveva 37 anni ed è morta per un tumore al pancreas che non lascia, e che non le ha lasciato scampo – ha commentato il parlamentare sipontino, esplicitando il consenso della famiglia della donna nel poter citare in Aula a Montecitorio la sua dolorosa storia –. In questa condizione tragica, il suo desiderio era quello di essere libera di morire nel migliore dei modi, qualora le fosse stato detto, da parte dei medici, di non poter più essere curata. Avrei tanto voluto che Daniela avesse avuto la possibilità di scegliere di porre fine alla sua atroce agonia”.

“Daniela aveva 37 anni ed è morta per un tumore al pancreas che non lascia, e che non le ha lasciato scampo – ha commentato il parlamentare sipontino, esplicitando il consenso della famiglia della donna nel poter citare in Aula a Montecitorio la sua dolorosa storia –. In questa condizione tragica, il suo desiderio era quello di essere libera di morire nel migliore dei modi, qualora le fosse stato detto, da parte dei medici, di non poter più essere curata. Avrei tanto voluto che Daniela avesse avuto la possibilità di scegliere di porre fine alla sua atroce agonia”.

StatoDonna.it, 14 dicembre 2021. Intervento molto sentito quello tenuto ieri, lunedì 13 dicembre, a Montecitorio dall’On. Antonio Tasso, Vice Presidente del Gruppo Misto alla Camera dei Deputati, su un argomento delicato e per certi versi ancora tabù per la nostra società: l’interruzione dei trattamenti sanitari e la liceità dell’eutanasia, la cui proposta di legge è in discussione a Montecitorio in questi giorni.

Da tempo in Italia si attendono disposizioni certe sul fine vita e già per due volte la Corte Costituzionale ha invitato il legislatore a colmare il vuoto normativo esistente.

Non voglio sembrare un disfattista, ma la reazione del Parlamento all’immobilismo avuto in questi anni su questo tema – ha esordito Tasso – è timida e rischia, dato il periodo in cui ne stiamo discutendo, di portare ad un nulla di fatto”.

Il riferimento è ai numerosi altri provvedimenti “a scadenza” che, in questo periodo, vedono impegnati i due rami del Parlamento, tra cui la sessione di Bilancio.

C’è il rischio, quindi, che si blocchi tutto, per riparlarne dopo l’elezione del Presidente della Repubblica, con l’iter ancora tutto da compiere.

DANIELA

Tanti e troppi, secondo il Capogruppo Maie-Psi-Facciamo Eco, i paletti sui requisiti per il suicidio assistito e sulla esclusione, di fatto, dei malati oncologici terminali dal poter usufruire di una legge che, invece, rappresenterebbe una svolta storica per il nostro Paese, dopo anni di contrapposizioni e lacerazioni.

Daniela aveva 37 anni ed è morta per un tumore al pancreas che non lascia, e che non le ha lasciato scampo – ha commentato il parlamentare sipontino, esplicitando il consenso della famiglia della donna nel poter citare in Aula a Montecitorio la sua dolorosa storia –. In questa condizione tragica, il suo desiderio era quello di essere libera di morire nel migliore dei modi, qualora le fosse stato detto, da parte dei medici, di non poter più essere curata. Avrei tanto voluto che Daniela avesse avuto la possibilità di scegliere di porre fine alla sua atroce agonia”.

Il testo della legge così come è attualmente, infatti, non da’ possibilità di accesso al suicidio assistito a questa tipologia di malati terminali, perché non necessitano di un macchinario per sopravvivere, negando loro la possibilità di andarsene con un sorriso e porre fine alle insopportabili sofferenze cui sono sottoposti.

Sono consapevole che redigere leggi simili non è semplice e bisogna combattere anche contro gli ostacoli ideologici, ma sono consapevole anche del fatto che consentire a tutte le Daniela d’Italia di poter decidere la propria sorte, nelle condizioni drammatiche indicate più volte, sarebbe un grande traguardo di civiltà e di umanità” ha incalzato l’On. Tasso.

A Manfredonia gli attivisti radicali fra cui Elisabetta Tomaiuolo hanno chiesto e ottenuto da tempo l’attivazione del registro del testamento biologico. Formalmente c’è, con AgiAMO e le associazioni che da anni si battono su questi temi ci interesseremo affinché venga reso pienamente operativo dalla nascente amministrazione” ha poi concluso il parlamentare sipontino.