Lucia De Lallo, pediatra, si divide fra politica e 7 km di corsa quotidiana
Stato Donna, 3 dicembre 2021. È in ambulatorio e finisce tardi, quindi dobbiamo risentirci. Il giorno dopo è “al partito” perché si sta organizzando la nuova sede, in centro a S. Severo. “Dai due circoli sta per nascere un’unica sede di Fdi che sarà intitolata a Franco Di Giuseppe. L’ho conosciuto molto bene, sono stata nella sua segreteria, per noi che veniamo da “Direzione Italia” bisogna riorganizzare, senza di lui. Ha portato in politica la serietà, la costanza degli incontri, la frequentazione della sede per discutere”.
Lucia De Lallo è una pediatra della Asl Foggia che segue più di mille bambini e che alle regionali di settembre 2020 ha ottenuto 1400 voti. Non scattò il seggio, come per tutte le altre candidate della Capitanata tranne il bis della consigliera Rosa Barone: “Noi di Fdi siamo stati il primo partito a S. Severo, io sono la coordinatrice cittadina. Dobbiamo portare avanti questo discorso, fare tesoro del risultato che abbiamo raggiunto e tenere unito il nostro centrodestra che si porta dietro antiche ferite dalle amministrative, bisogna riprendere le redini della situazione e dare più impulso anche all’azione della minoranza in consiglio comunale”.
Le candidature della Lega di Salvini nel 2019 rimpiazzarono quelle che erano state le vecchie colonne del Carroccio al sud e a S. Severo, una novità che venne battezzata anche con l’approdo di un coordinatore “esterno”, una persona vista, da molti, come colui che dava una linea quando la città, in altre fasi, l’aveva sempre scelta da sé. “Mi pare che si vada un po’ in ordine sparso, noi, la Lega, Fi, e così non va bene, intorno al nostro partito c’è entusiamo, vedremo i risultati che saranno anche il frutto dell’unificazione dei circoli, e cercheremo di mettere radici più profonde”. Gli ex nuclei territoriali sono i “rami”, quella che si va a costituire è “la sede del partito, il tronco”.
De Lallo c’ è stata fra i banchi dell’opposizione per 4 anni, dal 2014, in una civica di centrosinistra, poi la conversione a Fdi. Fedelissima di Giorgia Meloni?: “Il mio avvicinamento alla politica è avvenuto perché da medico ascoltavo ogni giorno i problemi della gente, dunque ho deciso di candidarmi e sono stata eletta, ma fra me e l’amministrazione di centrosinistra, di cui facevo parte, non andò bene, mi sentivo esclusa da alcune scelte”, dunque l’arrivo nel partito di Franco Di Giuseppe.
Si vota fra due anni e mezzo per il rinnovo del consiglio comunale, non opterebbe per le politiche ma per le amministrative, forse. Con il partito commissariato dopo le vicissitudini del comune di Foggia costituire un organigramma provinciale è un po’ difficoltoso: “Non possiamo prendere determinate decisioni, ne discutiamo con Giandonato La Salandra e Giannicola De Leonardis, il nostro percorso qui a S. Severo non è offuscato da nulla, è una luce in molto buio”. Alle amministrative Fdi ha tenuto ma non ha brillato: “Siamo andati bene solo a Manfredonia perché ha vinto il centrodestra e scatta un consigliere comunale, per noi”.
Rispetto a Giorgia Meloni ha qualche diversità di idee sulla questione vaccini: “Lei è vaccinata ma la vedo incerta sulla vaccinazione pediatrica, e io non sono d’accordo… vorrei fare un discorso con Marcello Gemmato (parlamentare pugliese, laureato in farmacia, ndr), magari ci intendiamo”. C’è tanto da fare in questo periodo, i bambini si ammalano: “Non è ancora influenza, che non è ancora arrivata, ma si tratta di forme parainfluenzali, con il Covid è come se il loro sistema immunitario fosse andato in letargo, anche perché sono stati in casa, adesso è riesploso”. Insiste sulla vaccinazione pediatrica: “Ci sono bambini in rianimazione, pochi ma ci sono, non certo il numero degli adulti. Questa cosa mi spaventa, una polmonite interstiziale rovina per sempre un bambino. Si fa a 2 mesi la prima vaccinazione, l’esavalente, che è anche più forte, non capisco perché non questa”. Il tema è dibattuto: “Stiamo rincorrendo il virus, sui bambini sono stati fatti molti studi, sono un veicolo di infezione e, ripeto, si stanno ammalando anche loro”.
La sua giornata tipo prevede la sveglia alle 6.30, 7 km di camminata ogni giorno, poi torna e casa e si prepara per andare in ambulatorio. “Sono stata per 20 anni un medico ospedaliero, sul territorio è più leggero, faccio il mio ambulatorio la mattina e vado anche in piscina due volte a settimana”. Ma non è finita:”Ogni giovedì al partito, l’impegno politico continua, non l’ho mai abbandonato”. Eravamo anche noi interessati a capire se quella partecipazione alle regionali fosse stata una meteora oppure no. “Era metà agosto, io ero in spiaggia, quando mi dissero che erano passate “le quote rosa”. Era la legge sulla doppia preferenza introdotta per l’ultima consultazione regionale.
Paola Lucino, 3 dicembre 2021