(huffingtonpost.2020). “Ho cercato di apparire seria, intelligente, conservatrice. Per avere rispetto e non essere trattata come oggetto”. Natalie Portman è intervenuta nel corso del podcast Armchair Expert con Dax Shepard, dove ha ripercorso la sua carriera d’attrice, cominciata a soli 12 anni con un ruolo da protagonista nel film “Leon” di Luc Besson.
“Ero consapevole del fatto di essere vista come una ‘Lolita’”, dice Portman, “Essere sessualizzata da bambina penso abbia portato via la mia sessualità. Avevo paura, mi ha spinto a pensare che per essere al sicuro dovevo apparire come seria, intelligente, conservatrice”. Per questo quando era adolescente non volevo girare scene d’amore e “col tempo avrei iniziato a scegliere parti meno sexy, mi preoccupava come venissi percepita”.
“Molti si non convinti che io sia effettivamente molto seria e rigida”, ha raccontato, ”È un’impressione che ho coltivato consapevolmente, mi faceva sentire al sicuro. ‘Se mi rispettano non mi vedranno come un oggetto’, pensavo”. Il meccanismo di difesa, racconta, ha funzionato.
L’attrice racconta di aver costruito una fortezza per proteggersi dalle attenzioni indesiderate quando era una giovane attrice: “A quell’età hai la tua sessualità, il tuo desiderio, ha voglia di esplorare. Ma non ti senti al sicuro quando diversi uomini adulti si mostrano interessati a te”.
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