Capone: “Mi prende il cuore la storia di Yvonne, conosco quelle emozioni”
Stato Donna, 28 novembre 2021.“Quanti ricordi con la bellissima storia di Ivonne, che a pochissime ore dalla nascita della sua piccola Lavinia, dal letto d’ospedale e con la piccola tra le braccia, ha discusso da remoto la sua tesi di laurea all’Università di Lecce. Mi prende il cuore. Le conosco quelle emozioni”.
La presidente del consiglio regionale Loredana Capone riprende la storia di Ivonne, che si è laureata a poche ore dal parto e che ha commosso per la sua determinazione, per le coincidenze che non aspettano i tempi scanditi dalle nostre previsioni, dal fare i nostri calcoli su tutto. Arrivano, ti chiedi come farai e così vai avanti. Sul filo del ricordo di madre e di avvocato, che fa l’esame con il pancione e subito dopo avverte le contrazioni, Capone si congratula con la neomamma.
Storia di Yvonne. 110 e lode dopo il parto, discute tesi cullando la figlia
“La felicità di due risultati così grandi: la vita, la bellezza della nascita, e la soddisfazione per essere riuscita a raggiungere un traguardo importantissimo. Essere riuscita a tenere insieme lo studio, e contemporaneamente, a prenderti cura di quella creatura magnifica, che la guardi e dici: com’è possibile? Come è potuta succedere una cosa così bella? E lui accanto, con l’amore, la paura, il rispetto, l’orgoglio. Felice. Un compagno vero. E un grande papà”.
Poi racconta di sé: “Quando mi comunicarono la data degli orali dell’esame di avvocato, mi venne un colpo: coincidevano con la data in cui il mio ginecologo prevedeva la nascita di Mariachiara. Poi quel giorno arrivò e io non sentivo contrazioni, allora decisi di presentarmi lo stesso, con l’idea che, se le avessi avvertite, sarei subito corsa in ospedale. L’interrogazione durò più di un’ora, ricordo ancora le domande, il pancione sotto la scrivania, ogni tanto un piccolo colpetto, come a ricordarmi che lei era con me e mi faceva coraggio, poi la comunicazione del risultato, la gioia di un istante, subito coperta dall’altro pensiero.
Le contrazioni erano arrivate. La corsa in ospedale, quella tensione mista al dolore, il respiro affannoso e i consigli dell’ostetrica: stai calma, concentrati, spingi. In quel momento sei tu e quella creatura che stava nello schermo dell’ecografo e che adesso vuoi vedere quanto più in fretta possibile. La bambina con cui hai parlato per nove lunghi mesi, con cui hai lavorato, camminato, ascoltato musica. Tu, in lotta col dolore, forte della speranza. È nata! Ed è davvero un’altra vita: la guardi e piangi, è una sensazione di liberazione, di gioia, di emozione, di grandezza: di Dio, della Natura, dell’Universo. Grazie Ivonne, auguri a te, a Lavinia e al suo papà”.