Lorna Anne Cifaldi, nata a Manchester, ha scoperto la politica nel M5s
StatoDonna, 26 novembre 2021. Sarà curiosità femminile, ma a Lorna Anne Cifaldi – si è candidata alle comunali di Manfredonia nel M5s, è stata la donna più votata con circa 300 voti – abbiamo chiesto per prima cosa il perché di questo nome particolare, e ci si è aperto un mondo.
Il papà di sua madre, che ha compiuto a settembre scorso 100 anni, ancora vivente, è di origini scozzesi, le origini della famiglia materna sono irlandesi, con 11 figli, “da bravi cattolici”, commenta Lorna.
“Volevano chiamarmi Lorenzo ma nacqui femmina, allora mia madre pensò di darmi il nome di una sua cugina, Loraine, non sapendo che in italiano esistesse Lorena”.
Dove sei nata?
A Stockport, nella contea Greater Manchester, il mio nome è quello di un romanzo del 19° secolo, ‘Lorna Doone’.
E come si sono conosciuti i tuoi genitori?
Mio padre è di Lucera, mia madre ci arrivò per far visita a una sua amica e si incontrarono. Poi il trasferimento a Manfredonia perché mio padre lavorava all’Enichem.
Insegni inglese?
Faccio corsi di formazione in lingua su richiesta, sono laureata in legge con master in criminologia e psicologia investigativa, volevo fare il commissario di polizia.
E come mai non ha seguito la strada?
Nel 1997 bloccarono il concorso per 780 agenti allievi, abbiamo formato anche un gruppo sui social… Comunque quel master frequentato esprime un po’ le mie passioni, ci tengo molto.
Ti sei occupata anche della rivista dei cappuccini di Padre Pio
Traducevo degli articoli per loro, il giorno della canonizzazione a Roma lessi in inglese tre testi, tornata a posto piansi per l’emozione. C’erano molti politici, li vedevo lontani e inavvicinabili.
Era tanto tempo fa, per la politica. Che rapporto hai con i dirigenti del M5s?
Ottimo, un buon dialogo sia con Rosa Barone che con Mario Furore. E poi quand’è venuto Conte a Manfredonia l’ho visto veramente come uno del popolo.
Sei iscritta al M5s?
Sì, mi sono appena iscritta, continuerò il lavoro iniziato, sono così. Quando comincio una cosa la finisco, mollare mi sembrerebbe tradire la fiducia di chi mi ha votato e si è fidato di me.
Ti sei sempre sentita appoggiata durante la campagna elettorale?
Con Gesuele Rosciano, candidato e abbinato con me, abbiamo lavorato bene, eravamo la “coppia dei comparti”.
A Manfredonia sono una specie di letteratura a sé
C’era già un’associazione che si occupava dei loro problemi, del fatto di risultare ancora dei consorzi e fuori dalle dinamiche della città. Mi hanno chiesto loro di candidarmi, e hanno avuto fiducia in me. Ho fatto poca campagna elettorale nel senso che mi ha votato la gente che conoscevo, non ho parenti qui tranne i miei genitori.
Raffaele Fatone lo conoscevi già?
Sì, ai temi del liceo collaborammo anche in un recital sui poeti afroamericani per sensibilizzare sui problemi, oggi si direbbe “Black lives matter”.
Il gruppo originario del M5s a Manfredonia si è diviso, anche con altre scelte politiche. Come te lo spieghi?
È successo prima che io arrivassi, non saprei che cosa rispondere. Io so che la nostra azione politica continua.
Allearsi con il Pd non sarebbe stato vincente?
Non hanno chiesto un apparentamento al ballottaggio
Dico come scelta di un candidato unico.
Loro non hanno rinunciato al loro candidato, e poi noi volevamo staccarci dal Pd in questa tornata di elezioni, sebbene oggi le voci dicono che qualcuno, nel Pd, non abbia voluto allearsi con noi.
Le civiche vi hanno lasciato al secondo turno, cosa è successo?
Abbiamo peccato un po’ di ingenuità, noi siamo stati corretti. Un po’ me l’aspettavo perché avverto a sensazione le cose, sono molto empatica, vado molto a istinto cui spesso non do retta, e poi me ne pento. Infatti sono andati via dopo il primo turno
Ti candiresti in una prossima elezione?
Se me lo chiedono va bene, se poi devo restare…in the background…come si dice…ah, ecco nelle retrovie (“grazie”, dice a chi sta parlando con lei. Segue una spiegazione dettagliata su alcune parole inglesi e i loro contesti, ndr).
Ma di anglosassone cosa pensi di avere, nel tuo modo di essere?
Fedele alla parola data, se dico una cosa non è tanto per dire, la faccio, sono anche caratterialmente così. Se ti dico che domani vengo alle 5 vengo alle 5. Pensa che avevo promesso a una mia amica che appena ne avevo la possibilità le avrei portato il sushi. Tre mesi dopo, quando le ho detto che l’avevo comprato per lei, non ci poteva credere.
Hai letto gli articoli in inglese sull’elezione del sindaco di Manfredonia?
In inglese? No, veramente no. Comunque a Manfredonia ci sono almeno 20 famiglie americane, alcuni di loro lavorano all’Amendola e qualcuno partecipa anche ai dibattiti sui social per la zona comparti. Possibile sia stato tradotto per questo motivo.
Un movimento trasversale di donne candidate a Manfredonia si potrebbe fare?
Non credo.
Come mai, conosci le due candidate sindaco?
Giulia Fresca non l’ho mai vista, non c’è stata occasione, Maria Teresa Valente la conosco come una brava giornalista, non so come sarebbe stata come sindaco, dato che non lo sarà. Credo che le peggiori nemiche delle donne siano le donne stesse. Se si alleassero senza invidia governerebbero il mondo.
Di politica ti interessavi prima di iscriverti nel M5s?
Mio padre è di sinistra, mio marito di destra, ognuno di loro raccontava la politica a modo proprio, io ascoltavo e non avevo un’idea precisa. Poi mi sono candidata in gruppo in cui ho trovato gente disponibile, onesta, un bel gruppo. Ho visto la nascita a Manfredonia di un nuovo M5s, solo noi, le civiche sono fuori.