Se due donne hanno in comune lo stesso uomo non saranno per forza rivali
Stato Donna, 23 novembre 2021. Un tema scontato, trito e ritrito, quello dell’incontro di moglie e amante attorno ad un uomo che è il fallimento per l’una e il punto di riferimento per l’altra.
Con qualche caratteristica in più, la differenza notevole di età tra la giovanissima amante e l’uomo affermato, nonché professore universitario, e la presenza del figlio di lui che riuscirà ad evidenziare e far emergere la vera natura dell’uomo conteso.
Un dialogo tra due donne completamente diverse, ma anche qui dov’è la novità?
Le accomuna la stessa conclusione, solo quando la benda con la scritta “Amore” cadrà dai loro occhi restituendo loro la vista. Un dialogo forzato, perché non è voluto da entrambe le parti ma é imposto in maniera subdola e accattivante da una di loro. Le mail che si scambiano le due protagoniste, parlano dello stesso uomo visto da due prospettive diverse, tanto da far sembrare che parlino di due uomini completamente opposti. Tutto quello che lui ha raccontato di sua moglie alla giovane amante è vero? Oppure… è soltanto un altro punto di vista? La chiave di lettura la darà il terzo uomo, il figlio di lui, spiazzando con riflessioni a volte lampanti, tanto da sembrare ingenue. Un figlio in difficoltà come essere umano, come studente e come terzo incomodo.
Curioso al limite del maniacale, riporterà la nuova compagna di suo padre con i piedi per terra.
Dimostrerà che il vero alieno non è lui stesso, come invece è considerato, ma alieni sono gli altri, l’intero mondo che lo circonda. Il suo occhio è critico, attento, segmenta le situazioni e le riporta alla ragione, alla logica visione dei fatti che sono più semplici di quanto appaiano.
Cristina Comencini ha la capacità di farci entrare in sintonia con i personaggi, riuscendo a farci sentire moglie, amante, figlio, madre, amica, ma lo racconta a cose fatte, in tempi conclusi, quando gli eventi non hanno più coinvolgimento emotivo ma è soltanto narrazione dei fatti.