“Era il mio sogno nel cassetto, ora sono pronta per questa avventura”

Stato Donna, 22 novembre 2021. Antonella Lauriola, commercialista di Manfredonia, simpatizzante del centrodestra nelle scorse tornate elettorali cui “ha sempre dato una mano”, è stata eletta consigliera comunale di “Strada Facendo”. La lista dell’imprenditore Gianni Rotice ha superato il 10% eguagliando, quasi, quella di Fi, posizionata oltre l’11%. Un risultato che pone il partito di Tajani in decisa controtendenza rispetto ai risultati provinciali dell’election day (3-4 ottobre) che avevano visto la debacle del partito a Cerignola e a San Nicandro. Sfiorando i 500 voti, alla sua prima discesa in campo, entra nel consiglio comunale di una città che per 26 anni è stata dominata dal centrosinistra e in cui, al secondo turno, ha votato poco più del 43% degli aventi diritto.

Prima volta candidata ed eletta.

Era il mio sogno nel cassetto, nel senso che ho sempre dovuto rinunciare a un impegno diretto a causa di impegni personali. Con i figli ancora piccoli era più facile organizzare il lavoro autonomo che la famiglia. Invece questa volta si è presentata l’occasione e ho iniziato quest’avventura.

E la politica come l’hai vissuta fino ad ora?

Ho sempre criticato chi c’era prima, non mi piaceva il loro modus operandi, fanno “setta”, “gruppo” fra loro, senza lasciare spazio a nessuno, e anche poco meritocraticamente.

Per Gianni Rotice ti sei impegnata direttamente

Al 100%, è stato il fatto che si fosse candidato lui a sindaco a convincermi. Ho avuto proposte anche da altri partiti e civiche, ma ho rifiutato. Sono amica di Gianni Sventurato e con lui sono stata “abbinata” nella candidatura, ci siamo aiutati.

Antonella Lauriola

Sono tanti 500 voti la prima volta

Ho un lavoro che mi permette un rapporto molto stretto e “fidelizzato” con i clienti, mi ha aiutato mio marito, la mia famiglia, i miei genitori che hanno una vita sociale molto attiva. Hanno avuto stima di me quelli che mi hanno votata, e questo mi lusinga, più del risultato ottenuto.

Sembrava che non ce la potesse fare, Rotice, dopo il primo turno.

Ero fiduciosa, ma avevo timore perché questa è sempre stata una roccaforte di sinistra.

Perché ha vinto il centrodestra?

La gente che è andata a votare era stanca, quella che non è andata a votare era delusa. Purtroppo è stata una brutta campagna elettorale, i social sono stati utilizzati per distruggere Gianni Rotice, non dico quelli che stavano con Giulia Fresca o con Raffaele Fatone, loro no, ma parlo anche di persone in vista.

Con ruoli politici?

Sì, per esempio Paolo Campo, che parlava della nascita dell’ “ignorantismo” in suo post su facebook. Ma è stato un autogol perché molti sono rimasti schifati, chi ricopre una carica di governo non dovrebbe scrivere certi post.

Era generico il suo post, senza nomi.

Però eravamo in campagna elettorale, ci sono stati toni molto bassi che hanno portato anche a denunce da parte di Rotice. Rispetto a questo, loro hanno punzecchiato…

Visto il 43% di affluenza al ballottaggio, non viene il dubbio che abbiano deciso alcuni ristretti gruppi politici?

Alla fine, in un paese come il nostro, tutti conoscono tutti e magari è possibile che qualcuno di centro-sinistra abbia appoggiato Rotice. Ma la sua vittoria è stata determinata da altro, dall’incontro con la gente, la visita nei quartieri di periferia, ha smosso gli animi di quelli che non sono mai stati contattati tanto che Gaetano Prencipe, il giorno dopo, in molti casi ha fatto lo stesso percorso.

Ha copiato?

Sì, ha fatto copia e incolla….Poi, se ci sono stati altri accordi non lo so, ma ha giocato nella sua vittoria la figura semplice di Gianni, questa è stata la sua carta vincente.

Sei mai stata iscritta a Fi?

No, conosco Giandiego Gatta e gli abbiamo dato una mano quando si è candidato.

Fi è andata male ovunque tranne da voi. Siete la cosiddetta “mosca bianca”?

Sono contenta di esserlo perché in questo modo Manfredonia può andare sotto i riflettori nazionali e uscire dall’ombra in cui è stata in questi ultimi anni, nonostante i  nostri rappresentanti istituzionali. Manfredonia ha vissuto un isolamento dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazione mafiosa, che poi il popolo di Manfredonia non è certo mafioso. In questi anni è stato un lento morire della città, poi arriva il personaggio di turno e ci mette un po’ di trucco. Hanno sbagliato la politica a Manfredonia.

Come consigliera comunale di cosa ti occuperesti, prioritariamente?

Giovani, anziani, disabili.

Vorresti entrare in giunta o no?

Non ti so dire, per il bene di Manfredonia, volentieri, ma dobbiamo parlarne con Gianni.

Il Comune di Manfredonia è in predissesto. Come affronterete questi nodi economici?

Bisogna analizzare le voci di bilancio attentamente, molte delle quali non attive e “parcheggiate” lì da anni. Penso però alle iniziative per rimettere in moto l’economia della città già messe in atto dai commercianti. Le luminarie hanno fatto arrivare tanta gente qui, che spende. La nostra ecomomia è stata gestita male, non abbiamo sfruttato al massimo la nostra posizione al centro del turismo verso il Gargano.

Lo ha scritto nel programma Rotice. Pensi ad una maggioranza compatta?

La sicurezza matematica non ce la dà nessuno. Se c’è stato un interesse di ex di sinistra verso questa vittoria di Rotice si tratta di ex, appunto, che sono andati via da casa, voglio dire. Se l’obiettivo condiviso era risollevare la città, cioè il “riscatto” di Manfredonia, come si è detto più volte, perché condividerli prima e non dopo?

Ha deciso Giandiego Gatta per Rotice, anche rispetto ai tavoli provinciali

Gatta ha approvato il suo progetto.

Il centrodestra vince unito, si dice sempre, ma a Manfredonia non si è presentata la Lega e Fdi non ha superato il 3%.

Ma a Manfredonia non si deve parlare di destra ma di centrodestra, la Lega non attecchisce, e nemmeno Fdi. La vittoria è completamente frutto di Gianni Rotice.

Paola Lucino, 22 novembre 2021

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