Mariano Orillo è uno dei tre fondatori di “Sfoggia”, con Samira Carità (a sin. in foto) e Silvia Colecchia ha organizzato il gruppo un anno e mezzo fa perché “potesse lasciare un segno prima che andiamo via, da qualche altra parte, segnalando i nostri bisogni e le opportunità che la città ha perso perché non è riuscita a rispondere ai loro bisogni”. Frequentano tutti la scuola superiore e non sanno, appunto, se resteranno qui o andranno via.
Stato Donna, 16 novembre 2021. Hanno sdoganato gruppi musicali dando loro un canale per esibirsi. Come? “Con il passaparola o attraverso la rete, artisti che non hanno mai avuto spazio in città e che si sono esibiti a Parco Città, che hanno scritto sul nostro giornalino”.
Mariano Orillo è uno dei tre fondatori di “Sfoggia”, con Samira Carità (a sin. in foto) e Silvia Colecchia ha organizzato il gruppo un anno e mezzo fa perché “potesse lasciare un segno prima che andiamo via, da qualche altra parte, segnalando i nostri bisogni e le opportunità che la città ha perso perché non è riuscita a rispondere ai loro bisogni”. Frequentano tutti la scuola superiore e non sanno, appunto, se resteranno qui o andranno via.
Non lo sappiamo, per ora seguiamo il nostro progetto che è artistico- perché abbiamo promosso anche artisti delle arti figurative, musicali, come ho detto, gente che “spacca” nel proprio ambiente- abbiamo parlato nei nostri articoli di diritti, intervistato ragazzi che prima non conosceva nessuno, talenti che ci sono in città e non hanno mai avuto spazio per esprimersi.
Foggia è imbarazzante, roba che lascia una lacrima sul viso, tutti ricordano che siamo ultimi in classifica e lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose.
Quando andiamo fuori viene ricordata per questo.
Sinceramente non lo sappiamo, ci teniamo lontani, siamo sempre stati apartitici e non ci siamo mai schierati, certo abbiamo contestato il sindaco che ha fatto venire Salvini al Comune ma non siamo schierati dall’altra parte.
Non spetta a noi occuparci di politica.
Io no, mai, non so gli altri.
Non è che va via un sindaco e tutti i problemi si risolvono, non è un singolo ruolo che può risolvere i problemi della città, per il commissario c’è un grande lavoro da fare e non credo sia facile.
No, mai.
Ma no, i loro temi sono anche i nostri temi, anche noi siamo parte di “Società Civile”.
Noi manteniamo la nostra autonomia.
Sì, il commissario Marilisa Magno non ha ci ha risposto.
Per esempio le tre corsie di fronte al tribunale, per esempio viale Europa, anche per le piste ciclabili è un problema, a Foggia la pubblica illuminazione è una grande pecca.
Sarebbe oro, abbiamo anche un progetto nostro, una campagna di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata tradotto in dialetto.
La raccolta differenziata dell’Amiu, il documento è dell’azienda, pensiamo che una campagna di sensibilizzazione in dialetto raggiungerebbe tutti.
Quello che è peggio è la gente che quelle classifiche le smentisce, anche dei miei coetanei le definiscono “dicerie”, che è assurdo dato che ci sono dei parametri, vedi la raccolta differenziata.
Una mostra di arti figurative per cui abbiamo contattato ragazzi delle scuole, docenti, studenti dell’Accademia d’arte. Ognuno di loro produrrà qualcosa e lo farà nel giardino della Chiesa delle Croci. È patrimonio Unesco e si trova fra case popolari e diroccate, come dire, una perla nel deserto, un fiore nel deserto, e noi vogliamo valorizzare il fiore. Il priore ci ha dato piena disponibilità. L’anno scorso pubblicammo in cartaceo la mostra fotografica per valorizzare la chiesa.
L’anno scorso il Comune aveva stanziato dei fondi per una guida che accompagnava chi veniva da fuori e voleva fare questa tappa, ora non c’è più questa guida.
Finora una ventina, speriamo di averne tanti quel giorno.
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