“La donna ha cercato di trasformarsi da brava bambina a brava moglie e madre”

StatoDonna.it, 11 novembre 2021. Siete in cerca di un libro che non sia il solito romanzo a lieto fine, il giallo su cui indaghi il bravo ispettore o risolvi la faccenda l’avvocato di turno? Non volete leggere romanzi epici e trilogie fantastiche sulle quali accanirvi o romanzi popolari su tresche amorose e sesso spinto? Permettetemi di consigliarvi un libro che incarna diversi aspetti e alla fine del quale, potrete dire di aver letto un libro “quasi filosofico”.

No, non è Platone che scrive ma due autori che  di filosofia si occupano come pane quotidiano.

“Il problema senza nome” viene analizzato nel libro scritto a due mani da Maura Gancitano e Andrea Colamedici dal titolo “LIBERATI DELLA BRAVA BAMBINA”.

 Tlon Maura Gancitano e Andrea Colamedici Autorie e Filosofi - Fondatori di Tlon

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Maura Gancitano e Andrea Colamedici Autorie e Filosofi – Fondatori di Tlon

Tranquilli non è un libro trasgressivo, non abbiamo bisogno di essere aizzate contro il patriarcato che vige ancora e che pensavamo fosse stato superato dalle nuove generazioni. Abbiamo solo bisogno di crescere e imparare a vivere e convivere trovando delle soluzioni a problemi che ci tramandiamo nei secoli solo per il fatto di essere nate donne.

Viviamo sulle nostre spalle ogni singola difficoltà che l’essere donna si è accollata nella collettività trasformando ogni difficoltà in opportunità. Di cosa si tratta? Il problema senza nome è innominabile, è un tabù. Otto problemi che racchiudono otto situazioni tipo in cui la donna, nominata “LEI” si è trovata ad affrontare nel corso della storia. Descrivendone la visione “oscura”, dietro l’apparente significato che incarna la visione collettiva che ne hanno descritto gli autori in origine, riesaminando l’altra faccia della luna, riscattandone la visione sprezzante che ne ha fatto la società, le fa rinascere per noi lettori analizzando aspetti che non avevamo considerato. Ogni modello di donna passando dal mito alla contemporaneità comprende un aspetto del problema senza nome e la sua soluzione:
ERA, o la rinuncia alla realizzazione;
MALEFICA, o la rabbia incontrollata;
ELENA, o la responsabilità delle proprie scelte;
DIFRED, o la libertà d’azione; MEDEA o il tradimento di sé;
DAENERYS, o la conquista del potere;
MORGANA, o il conflitto con il mondo;
DINA, o il bisogno di condivisione. Sono le otto donne nel libro analizzate.

L’insieme dei conflitti che si porta dietro la donna, essere umano caricata di pesi infiniti sulle spalle, parte di una storia di sottomissione, abuso, violenza, porta dentro di sé la memoria di tutto quello che le altre donne hanno subito nella storia a causa del proprio bisogno di essere libere e di realizzare se stesse.

La paura che porta sulle spalle è una cicatrice incomprensibile soprattutto a molti uomini.

La donna ha cercato di trasformarsi da brava bambina a brava moglie e madre. Potrebbe esserci un modo diverso di vedere le cose, un modo nuovo di vedere la propria femminilità senza i condizionamenti della società. Seppure in epoche diverse, nella mitologia, persino nelle fiabe e nei film la donna forte è sempre qualcuno che ha trasformato una gabbia volando sola al di sopra del pregiudizio, seppur descritte come sottomesse, usurpate, violate, vessate, le donne forti, emergenti, quelle che hanno lasciato il segno nella storia dell’umanità sono state e sono la vera risorsa.

Non si preoccupino gli uomini, il libro è di facile e simpatica lettura soprattutto se pensate di essere uomini moderni, comprensivi, amorevoli e capaci di cambiare un pannolino, dare il biberon, avviare una lavatrice, mettere i piatti in lavastoviglie, accompagnare i figli in palestra, rifare il letto al mattino quando la moglie lavora senza per questo pensare di minare la propria virilità.

a cura di Sefora Papagna

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