Brutale uccisione dell’attivista Frozan Safi nell’Afghanistan dei Talebani
Stato Donna, 7 novembre 2021. L’attivista e docente di economia Frozan Safi, 29 anni, è stata uccisa in Afghanistan a colpi di arma da fuoco che le hanno distrutto il volto: è il primo difensore dei diritti delle donne – riporta l’Ansa citando il Guardian- ad essere ucciso da quando i talebani sono tornati al potere lo scorso agosto.
Frozan Safi era scomparsa da circa due settimane. Il suo corpo è stato identificato in un obitorio nella città di Mazar-i-Sharif nel nord dell’Afghanistan. “L’abbiamo riconosciuta dai suoi vestiti. I proiettili le hanno distrutto la faccia”, ha detto la sorella di Safi, Rita, che è una dottoressa.
“C’erano ferite da proiettile dappertutto, troppe da contare, sulla testa, sul cuore, sul petto, sui reni e sulle gambe”. Il suo anello di fidanzamento e la sua borsa non c’erano, ha aggiunto Rita.
Un portavoce dei Talebani, Qari Sayed Khosti, ha detto che quattro donne trovate morte in una casa di Mazar-i-Sharif, in Afghanistan, tra loro l’attivista Frozan Safi e che due sospetti sono stati arrestati. Le donne sarebbero “state invitate in casa dai sospettati”, secondo le prime indagini.
“È una notizia terribile – ha commentato l’ex presidente della Camera Laura Boldrini- la morte dell’attivista afghana Frozan Safi, 29enne docente di economia, e di altre tre ragazze, brutalmente assassinate per il loro impegno civile, deve scuotere le coscienze. Non si può restare inermi mentre in quello Stato svuotato dei diritti fondamentali, si continua a morire per difendere le proprie idee o, in casi ancora peggiori, solo perché donne. È un’atrocità. La comunità internazionale ha il dovere di intervenire quanto prima, aprendo corridoi umanitari e dando la possibilità a chi rischia la vita di lasciare il Paese. Nessuno si faccia ingannare dalle frasi di circostanza che il Governo talebano in queste ore sta facendo circolare, in merito all’individuazione dei presunti responsabili: quanto accaduto alle quattro vittime è figlio della mentalità misogina di un esecutivo fondamentalista. L’Italia utilizzi tutti gli strumenti diplomatici per sollecitare un rapido intervento”.