La “Sposa Promessa” è l’antologia della Puglia senza lustrini e senza spot

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Stato Donna, 4 novembre 2021. All’inizio c’è il desiderio di raccontare un paese, dunque le sue regioni, che sono tante, ognuna con le proprie ferite, bellezze, differenze; la scommessa è farlo attraverso le voci degli scrittori che quel luogo lo abitano.

Viaggi d’amore in un Paese di pazzi è la definizione che Davide Grittani, scrittore e giornalista, curatore della collana “Dispacci Italiani”, sceglie per il suo progetto, uno sguardo intimo, un modo per raccontare il paese “da dentro”.

La copertina dell’antologia per la collana “Dispacci Italiani”. Fito in pafina di Roberta Jarussi e Giovanni Rinaldi

Il terzo volume di “Dispacci Italiani” – dopo Toscana. L’atelier della bestemmia, e Il mare di Lombardia – è dedicato alla nostra Puglia, amata da noi e da molti, parrebbe, ma anche poco compresa, colpita a sangue, mortificata. Puglia. La sposa promessa è il titolo della nostra antologia, forse perché questa regione così snella tutta protesa sul mare, porta spalancata del Mediterraneo, tacco e sperone vulnerabili dell’intero stivale, rimanda a una promessa rinnovata e mai mantenuta, all’attesa che si sfilaccia nel tempo, a una donna bella che tutti vogliono e nessuno responsabilmente tiene.

La sfida lanciata agli scrittori è stata quella di raccontare qualsiasi cosa (“tema libero”, come si suol dire), purché fosse narrato in prima persona, avesse forza, empatia e naturalmente aderenza a questa terra. Esattamente questa, non un’altra. Insomma, che le storie non fossero mai e in nessun caso disgiunte dal luogo nel quale prendevano vita e che il luogo, appunto, fosse protagonista delle vicende quanto e più delle persone, e non mera scenografia. Così è stato. Gli autori – molti dei quali assai noti – hanno raccontato storie diverse, leggere, drammatiche, articolate o rapide e incisive come una Polaroid, storie che non potremmo immaginare in nessun altro luogo, eppure dal respiro universale. In queste pagine, gli scrittori, ci hanno infilato la Puglia intera; dalla costa alle piccole realtà dell’interno, dal profondo Salento passando per una Taranto sconquassata e sempre intensa, fino al Gargano, tanto bello quanto tagliente.

 

Questo libro, un lavoro corale a tante voci, alcune certamente riconoscibili, è impreziosito da fotografie che accompagnano ogni racconto, spesso opera degli autori stessi. Ne viene fuori un disegno insolito e onesto, una narrazione disarmante che non assomiglia in niente a quella patinata degli spot turistici, che se ne frega del sole, del mare e del vento, della seduzione facile al ritmo di pizzica, e che accompagna il lettore negli angoli più scomodi e meno noti di questa terra aspra. Che non ha paura di mettersi a nudo, di mostrare imperfezioni, voragini, segni permanenti, cicatrici vecchie e anche nuove, che anzi a tratti affonda il dito nella piaga e lo stesso non perde mai la bellezza.

La bellezza, quella che colpisce e non dimentichiamo più, ha sempre in sé un una nota dolente, un graffio, una mancanza che percepiamo sotto pelle senza neanche capire di che si tratta. Ecco, gli scrittori de La sposa promessa queste contraddizioni le hanno messe nella pagina e hanno provato a raccontare lo struggimento che vivere o passare di qui comporta. Possiamo ipotizzare, in un futuro non lontano, di poter godere di una sorta di mappa letteraria del nostro bel paese, dove il carattere dei luoghi è tradotto in parole poetiche dai suoi stessi scrittori, e che, poi, tutte queste storie compongano tanti volumi quante sono le nostre regioni, così diverse ma qui tenute insieme dalla forza della scrittura.

 

Esistono tante Puglia. E tanti tipi di pugliesi. Emigrati, stanziali o da asporto. Quelli che la frequentano una volta l’anno, d’estate. Quelli che ci hanno lasciato la famiglia, oltre a un pezzo di cuore. Quelli che hanno trovato l’Eden, fermandosi a godere delle cure di una terra tutto sommato ancora semplice. E quelli che ci vivono, ai quali non va spiegato niente. Laboratorio ideologico-politico o ferita non cicatrizzata di un Sud ancora molto arretrato? Portabandiera della riscossa della slow life oppure eterna periferia dell’impero? Cos’è oggi la Puglia? Sgonfiata la bolla della Puglia migliore (di cosa? di chi?), tocca agli scrittori raccontare una regione così bella da permettersi il lusso di trascurarsi. Da queste pagine così sincere e in alcuni casi sofferte, emerge la Puglia delle mille contraddizioni.

 

Qui, come in nessun altro posto, la terra ha provato a sposare uno dei popoli più generosi e complessi del Paese. I pugliesi, appunto. Dentro i luoghi, le strade e le piazze raccontate nei viaggi sentimentali che ospitiamo, c’è la Puglia sfuggita al racconto delle cronache e degli spot. La sposa alla quale tutti vorrebbero mettere la fede, ma che nessuno sembra sedurre e meritare davvero. Gli autori: Nicola Lagioia, Gabriella Genisi, Piernicola Silvis, Giovanni Rinaldi, Roberta Pilar Jarussi, Chicca Maralfa, Nicky Persico, Carlo D’Amicis, Cosimo Argentina, Ilaria Palomba, Livio Romano, Edoardo Winspeare. Collana diretta da Davide Grittani.

L’antologia verrà presentata oggi 4 novembre 2021 alle ore 18.30 nell’Auditorium della Biblioteca di Foggia “La Magna Capitana”. Saranno presenti gli autori Gabriella Genisi, Roberta Pilar Jarussi, Giovanni Rinaldi, e l’editore Alessio Rega (Les Flâneur Edizioni). Conversa con loro Sergio Colavita, direttore artistico del Festival Questioni Meridionali. L’incontro rientra nella rassegna di incontri letterari “Fuori gli Autori” a cura di Ubik Foggia.

 

A cura di Roberta Jarussi, 4 novembre 2021