“Non mi poso mai sulle parole, ma sulle emozioni”. Auguri Monica
StatoDonna, 02 novembre 2021. “Il segreto della mia comicità? La ribellione di fronte all’angoscia, alla tristezza e alla malinconia della vita.” Il 3 novembre 2021 l’indimenticabile Monica Vitti, “attrici che anche oggi rendono immortale il cinema italiano nel mondo”, compirà 90 anni, una data da ricordare.
5 David di Donatello come migliore attrice protagonista, 3 Nastri d’Argento, 12 Globi d’Oro (di cui due alla carriera), 1 Ciak d’Oro alla carriera, 1 Leone d’oro alla carriera, 1 Orso d’argento. 1 Concha de Plata a e una candidatura al premio BAFTA. Questi i riconoscimenti di Monica nel corso di una carriera durata quasi quarant’anni.
L’attrice, sceneggiatrice e regista, romana di nascita, è oramai lontana dal mondo dello spettacolo a causa della sua malattia che l’ha costretta ad allontanarsi dai riflettori.
Formata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, il suo primo ruolo importante (dopo alcuni secondari) fu quello da borghese affidatogli da Michelangelo Antonioni, con il quale intraprese una relazione professionale e sentimentale; un modello di donna destinata ad essere sopraffatta di fronte alle difficoltà della vita.
Nel corso della sua carriera, ha dovuto tenere testa a mostri del cinema come Alberto Sordi, Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini. Gli anni ’70 furono gli anni in cui, grazie proprio al lavoro con attori di questo calibro, consolidò la sua carriera di artista e di attrice. Tra i più famosi e grandi registi dell’epoca per cui ha lavorato, troviamo oltre ad Antonioni stesso, Ettore Scola (Dramma della gelosia), Alberto Sordi (Polvere di stelle), Luciano Salice (L’anatra all’arancia), Dino Risi (Le Bambole) e Brian de Palma (Teresa la ladra).
Diventata una diva internazionale a tutti gli effetti e modello da seguire per le attrici della nuova generazione, Monica Vitti esordisce come regista per la prima volta nel 1990 con “Scandalo segreto”, attraverso cui riceve il David di Donatello come Miglior Esordio dell’Anno. Il suo ritiro avvenne ufficialmente nel 1195 a Venezia, quando, dopo aver ritirato il Leone d’Oro alla Carriera, annuncia il suo congedo definitivo dalle scene.
Si cimenta con successo nella scrittura pubblicando il suo primo romanzo “Il letto è una rosa” (1995). Tutti la ricordano non solo per il suo fascino e il suo talento ma anche per la particolarità della sua voce, motivo che contribuiva ad accentuare in modo del tutto positivo le sue svariate interpretazioni, arricchendole ancor di più.
Ad oggi è riconosciuta come un’icona non solo di stile ma anche di bellezza, in quanto ha mantenuto nel corso degli anni, nonostante le pressioni avute da alcuni produttori, la sua bellezza naturale. Per la sua semplicità imperfetta, resterà per sempre un mito intramontabile del cinema italiano. Tanti Auguri, Monica!