“Certe storie iniziano così, col “piede sbagliato”, e poi invece accade che un cambio di programma si tramuta in un colpo di fortuna e un imprevisto dà vita a un viaggio incredibile pieno di sorprese, come i nostri 4 anni a Foggia. Tutto ebbe inizio nell’estate del 2016 quando, come un fulmine a ciel sereno, scompigliando i nostri piani, ci giunse la notizia che invece di trasferirci a poco più di un’ora da casa ci saremmo dovuti trasferire a Foggia”.
“Senza offesa per i foggiani, ma in quel momento fu una notizia shock! Ci spaventava l’idea di vivere in una città che non avevamo mai visitato prima e forse eravamo anche un po’ influenzati dai pregiudizi. Tuttavia, da fuorisede ormai rodati, non ci facemmo scoraggiare da quell’improvviso cambio di programma, dipeso da cause di forza maggiore legate a motivi di lavoro. In fondo quello sarebbe stato il nostro “nuovo inizio”, la nostra prima convivenza, e se un’incalcolabile congiunzione astrale aveva stravolto i nostri piani di sicuro aveva avuto le sue ragioni. Oggi posso dirlo con certezza: questi 4 anni a Foggia sono stati fin ora i più belli di sempre”.
“Il Tavoliere delle Puglie è la più vasta pianura dell’Italia centro-meridionale, racchiuso tra l’Appennino di Capitanata a ovest, il Gargano e il Mar Adriatico a est e le Murge a sud. Viene definito “il granaio d’Italia” per le sue infinite coltivazioni di grano e frumento per cui la Puglia è famosa in tutto il mondo. In ogni spiga di grano conserva ancora il forte odore di storia e tradizioni di cui ancora oggi il Tavoliere mostra fiero i segni”.
“Che dire di Foggia, oltre al fatto che si trova in un punto strategico, ideale per raggiungere facilmente ogni parte della regione e fuori, grazie anche ai suoi collegamenti ferroviari e non solo? Di Foggia mi hanno colpita tante cose, ad iniziare dal suo centro storico, a tratti cupo e controverso, ma così ampio e variegato. Dall’ariosa e colorata via dei negozi, che conduce alla piazza principale – Piazza Italia, con la sua imponente fontana centrale e i suoi palazzi antichi, si passa ai vicoli più intimi e caratteristici, dove si ha l’impressione di aver fatto un salto nel passato”.
“Ci si addentra così, tra qualche stendino davanti alla porta di casa e i motorini appoggiati al muro, nel cuore di un quartiere ancora molto legato alle sue radici e alle sue tradizioni. Da Piazza Mercato, che di sera si trasforma in un punto di ritrovo per i più giovani, si accede a Piazza Duomo, dove regna indiscussa la Chiesa Madre, con il suo fascinoso campanile.
Tanti locali, pub, negozietti e bracerie animano ogni singola arteria del centro storico. Non ricordo un posto dove abbia mangiato male e speso tanto. La pizza a Foggia è una garanzia. Sì, proprio come a Napoli”.
“E poi c’è il Gargano, un luogo incantato. Dove lunghe spiagge di sassi delineano il litorale circondate da altissime e maestose rocce bianche. Non ricordo un tratto di spiaggia che non mi abbia regalato attimi di pace dinanzi a quel mare così poco affollato e, forse per questo, ancora più sacro. Andare al mare da quelle parti era un vero e proprio viaggio. Si partiva la mattina equipaggiati di ombrellone, sdraio, borse frigo, letture varie ed eventuali e l’immancabile cruciverba, certi di non fare ritorno a casa prima dell’imbrunire”.
Link articolo integrale di Benedetta Giangrande sul Blog “Via degli Oleandri”:
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