Benedetta, storia di una salentina innamorata della Capitanata

Stato Donna, 29 ottobre 2021. A Foggia i 4 anni più belli di sempre“. A parlare è Benedetta Giangrande, blogger affermata originaria del Salento.

La trentunenne si è trasferita nel capoluogo dauno quattro anni fa, insieme al suo compagno, per motivi lavorativi.

Una grande passione per i viaggi raccontata nel suo blog “Via degli Olendri”, fino ad arrivare a Foggia: dopo lo “shock” iniziale del trasferimento nel 2016, una marea di emozioni che solo la Capitanata può dare, eliminando tutti i soliti pregiudizi e luoghi comuni. Si riportano alcuni dei tratti più emozionanti della blogger salentina riguardanti il Tavoliere :

“Certe storie iniziano così, col “piede sbagliato”, e poi invece accade che un cambio di programma si tramuta in un colpo di fortuna e un imprevisto dà vita a un viaggio incredibile pieno di sorprese, come i nostri 4 anni a Foggia. Tutto ebbe inizio nell’estate del 2016 quando, come un fulmine a ciel sereno, scompigliando i nostri piani, ci giunse la notizia che invece di trasferirci a poco più di un’ora da casa ci saremmo dovuti trasferire a Foggia”.

 

Benedetta Giangrande, ph. Blog “viadeglioleandri.it”

“Senza offesa per i foggiani, ma in quel momento fu una notizia shock! Ci spaventava l’idea di vivere in una città che non avevamo mai visitato prima e forse eravamo anche un po’ influenzati dai pregiudizi. Tuttavia, da fuorisede ormai rodati, non ci facemmo scoraggiare da quell’improvviso cambio di programma, dipeso da cause di forza maggiore legate a motivi di lavoro. In fondo quello sarebbe stato il nostro “nuovo inizio”, la nostra prima convivenza, e se un’incalcolabile congiunzione astrale aveva stravolto i nostri piani di sicuro aveva avuto le sue ragioni. Oggi posso dirlo con certezza: questi 4 anni a Foggia sono stati fin ora i più belli di sempre”.

 

Benedetta Giangrande, ph. Blog “viadeglioleandri.it”

“Tra le immagini che più mi sono rimaste impresse nel cuore, ricordo quelle infinite distese di grano che accompagnavano i nostri viaggi al mare, sul Gargano, o le nostre consuete visite ai borghi medievali del Sub Appennino Dauno. Era la terra di mezzo, la pianura dorata che divideva il mare dalla montagna. Il sacro confine tra la costa adriatica e l’entroterra dauno”.

 

“Il Tavoliere delle Puglie è la più vasta pianura dell’Italia centro-meridionale, racchiuso tra l’Appennino di Capitanata a ovest, il Gargano e il Mar Adriatico a est e le Murge a sud. Viene definito “il granaio d’Italia” per le sue infinite coltivazioni di grano e frumento per cui la Puglia è famosa in tutto il mondo. In ogni spiga di grano conserva ancora il forte odore di storia e tradizioni di cui ancora oggi il Tavoliere mostra fiero i segni”.

 

“Che dire di Foggia, oltre al fatto che si trova in un punto strategico, ideale per raggiungere facilmente ogni parte della regione e fuori, grazie anche ai suoi collegamenti ferroviari e non solo? Di Foggia mi hanno colpita tante cose, ad iniziare dal suo centro storico, a tratti cupo e controverso, ma così ampio e variegato. Dall’ariosa e colorata via dei negozi, che conduce alla piazza principale – Piazza Italia, con la sua imponente fontana centrale e i suoi palazzi antichi, si passa ai vicoli più intimi e caratteristici, dove si ha l’impressione di aver fatto un salto nel passato”.

 

“Ci si addentra così, tra qualche stendino davanti alla porta di casa e i motorini appoggiati al muro, nel cuore di un quartiere ancora molto legato alle sue radici e alle sue tradizioni. Da Piazza Mercato, che di sera si trasforma in un punto di ritrovo per i più giovani, si accede a Piazza Duomo, dove regna indiscussa la Chiesa Madre, con il suo fascinoso campanile.

Tanti locali, pub, negozietti e bracerie animano ogni singola arteria del centro storico. Non ricordo un posto dove abbia mangiato male e speso tanto. La pizza a Foggia è una garanzia. Sì, proprio come a Napoli”.

Benedetta Giangrande, ph. Blog “viadeglioleandri.it”

 

“Già dai primi weekend della nostra vita a Foggia iniziammo a perlustrare i dintorni dauni, alla ricerca di meraviglie tutte da scoprire. Una delle prime gite fuori porta fu all’insegna di un trio di borghi medievali: Troia, Bovino e Deliceto. La prima dell’elenco rientra tra le perle del Tavoliere. Antichissima cittadina ricca di tesori artistici, tra cui la Concattedrale romanica del 1093 famosa per il suo rosone ad undici raggi”.

Benedetta Giangrande, ph. Blog “viadeglioleandri.it”

“Come non citare il castello di Deliceto e il borgo antico di Bovino, entrambi arroccati sulle alture dei Monti Dauni e circondati da orizzonti infiniti, dai quali non si riesce a udire nient’altro che il rumore del vento.

Passeggiando tra quei vicoli discreti e silenziosi si aveva la sensazione di trovarsi in angoli di mondo dimenticati da Dio, dove spazio e tempo assumevano nuove forme e dimensioni e la vita si faceva più lenta e sottile. Pensavo tra me e me: “non so se vivrei mai in un posto così…”, eppure consiglierei a tutti di passarvi almeno una volta nella vita, per assaporare la vera essenza dei luoghi e sentirsi in pace con sè stessi”.

 

“E poi c’è il Gargano, un luogo incantato. Dove lunghe spiagge di sassi delineano il litorale circondate da altissime e maestose rocce bianche. Non ricordo un tratto di spiaggia che non mi abbia regalato attimi di pace dinanzi a quel mare così poco affollato e, forse per questo, ancora più sacro. Andare al mare da quelle parti era un vero e proprio viaggio. Si partiva la mattina equipaggiati di ombrellone, sdraio, borse frigo, letture varie ed eventuali e l’immancabile cruciverba, certi di non fare ritorno a casa prima dell’imbrunire”.

 

“Come potrei poi dimenticare Monte Sant’Angelo…una meraviglia unica e inimmaginabile. Una chiesa all’interno della Grotta di San Michele, tanto suggestiva e mistica da sembrare un presepe vivente. Le nostre domeniche pomeriggio erano talvolta scandite da piccoli rituali, come il gelato da Tommasino al chioschetto di Manfredonia. Una piccola bomboniera, molto cara alla gente del posto che quasi si va un vanto di abitare in una piccola città interamente costeggiata dal mare. Le reti delle barche al porto e i gabbiani sulla spiaggia sono uno dei miei ricordi più nostalgici. Bastava poco per sentirsi a casa”.

Benedetta Giangrande, ph. Blog “viadeglioleandri.it”

Link articolo integrale di Benedetta Giangrande sul Blog “Via degli Oleandri”:

 

 

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