Vladimir Luxuria sul ddl Zan: “C’è un’omofobia di Palazzo in giacca e cravatta”
Stato Donna, 28 ottobre 2021. “Delusa, triste, arrabbiata… l’omofobia di Palazzo è complice dell’omofobia di strada”. Così ha scritto Vladimir Luxuria su facebook subito dopo l’affossamento del Ddl Zan ieri al Senato. A Stato Donna chiarisce ulteriormente il senso delle sue parole: “In strada ci sono bande di giovani e di vigliacchi che assalgono una persona per il suo orientamento sessuale. Quella del Palazzo è omofobia in giacca e cravatta attraverso un voto segreto, legittimo certamente, ma che in qualche modo è complice di questa violenza”.
L’ex parlamentare, impegnata in questi giorni nello spettacolo “Discarica” che si occupa, fra gli altri temi, dei disagi della diversità e dell’emarginazione, entra nel merito della legge che chiedeva “l’aggravante”, oltre al reato di discriminazione omofoba: “Così come avviene con l’aggravante per l’odio razziale si chiedeva quella per l’identità di genere. L’Italia è come la Polonia e l’Ungheria, spero che la presidente della commissione europea Ursula vo der Leyen apra un procedimento per infrazione dei diritti, siamo gli unici rimasti a non avere la legge”. Sul voto e sui numeri in Senato dove il ddl è finito nella cosiddetta tagliola, commenta: “Il centrosinistra non ha avuto i voti della Camera, qualcuno del gruppo Misto, Iv, Pd, M5s è venuto meno, noi siamo stati traditi”.
Il disegno di legge ha suscitato già mesi fa un grande dibattito che ha coinvolto anche la Chiesa con i molti dubbi sollevati: “La laicità è un valore costituzionale, il Vaticano aveva detto che violava il Concordato, poi Draghi ha ribadito la laicità dello Stato e la libertà del Parlamento. Questo non significa che in Senato non ci siano dei ventriloqui delle posizioni vicine alla Chiesa, e c’è da chiedersi se questo non ne abbia influenzato l’esito”. Il dato politico tratto dal senatore di Fdi Ignazio La Russa è che in Parlamento esiste una nuova maggioranza, e non è di centrosinistra. “È vero, ha ragione, è quella che deciderà il futuro presidente della Repubblica”, replica con sicurezza Luxuria.
È balzata agli occhi degli spettatori, dei social e della tv, l’esultanza definita “da stadio” del centrodestra visto l’esito della votazione. Il punto, comunque, non è solo questo perché, probabilmente, a prescindere dalle motivazioni alla base del voto, avrebbe esultato anche il centrosinistra se l’iter del disegno non fosse stato fermato. Sui social, in particolare il gruppo dei “Pro Vita”, ha spalmato la sua esultanza presentando la vittoria come l’argine all’ “invasione di gender nelle scuole”. “È una fake news- dice Luxuria- questo gender è come il fantasma formaggino, come l’uomo nero che arriva se non mangi la minestra. Si presentano come quelli che proteggono i bambini, come se il ddl volesse convertire gli adolescenti eterosessuali in omosessuali, cosa scientificamente impossibile. Esiste negli adolescenti un bullismo omofobo, e lo conosco bene perché l’ho provato sulla mia pelle, di fronte al quale bisogna conoscere, educare e prevenire, non c’è solo l’aspetto punitivo. Le statistiche ci dicono che il 70% dei ragazzi con comportamenti omofobi diventano criminali”.