Ecco “Tessere Daune”: “Donne in rete per migliorare se stesse e il territorio”

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UN MOMENTO DELL'INCONTRO (PH DANIELA IANNUZZI)

UN MOMENTO DELL'INCONTRO (PH DANIELA IANNUZZI)

Stato Donna, 16 ottobre 2021. 1 donne insieme, “per condividere il sogno di migliorare la propria condizione e quella del territorio” in un progetto di cooperazione imprenditoriale che sa di nuovo e di speranza.

 Nasce così  Tessere Daune, la prima rete pugliese di imprese femminili presentata al pubblico il 14 ottobre nella cornice del Museo dell’Alto Tavoliere di Sansevero.

11 donne e le loro imprese, “Mio Padre è un Albero”, “Paola Marino”, “Podere Serraglio”, “Verde è Rubino”, “Ekostè”, “Sovita”, “Mania Creativa” e “Spazio Ripoli”, di cui 7 nel  territorio di Sansevero e 1 in quello di Torremmaggiore, che puntano sulla “combinazione di esperienze e conoscenze di tutte come la possibile chiave del successo di ognuna sia sul piano   professionale ma anche  relazionale”. In una rete che “possa diventare il lancio di una imprenditoria al femminile  che venga vista come qualcosa di normale, naturale, non più come straordinario”, come hanno sottolineato le protagoniste del progetto, le imprenditrici della rete Lidia Antonacci, Paola Marino, Paki Attanasio, Daniela Bubba, Laura Dimauro, Claudia Quental De Frias e Valentina Bonapitacola affiancate da Daniela Ugliola (coordinatrice del progetto) e Graziana Di Nunzio (segreteria organizzativa).  

Intervenuti alla presentazione, il sindaco di Sansevero, Francesco Miglio; l’assessore  al Welfare della regione Puglia, Rosa Barone; la senatrice e capogruppo Commissione Agricoltura, Gisella Naturale; l’europarlamentare, Mario Furore.

A condurre la serata, la giornalista Marzia Campagna.

In un territorio che “normalmente vive di egoismi” le parole della Barone “vedere delle donne che fanno squadra, dà un valore all’impegno e rappresenta un segnale di fiducia. Reti come questa offrono alternative al territorio”.

Il progetto Tessere Daune è nato grazie ai finanziamenti del Gal Daunia Rurale 2020, attivo nel territorio di Capitanata, e “grazie al quale”, secondo il Direttore Gal Daunia Rurale, Dante De Gallo presente all’evento “sono già aumentati gli agriturismi nel corso delle due ultime programmazioni GAL Daunia”.

Menzionato, per la sua importanza, nel magazine della Rete Rurale Nazionale, il progetto Tessere Daune “può  dimostrare alle donne del nostro territorio che ci sono possibilità di lavoro nell’imprenditoria” ancora De Gallo.

Presentate, nel corso della serata, le attività svolte dalle protagoniste del progetto nelle loro imprese. Tutte con un richiamo all’agricoltura e al territorio, nei quali  creatività e coraggio delle donne sono sempre stati fattivi.

“In Agricoltura, il ruolo della donna è sempre stato principale, ma nascosto” così Paki Attanasio, anche presidente GAL DAUNIA dal 9 dicembre scorso “Questo progetto aiuta, dunque, a svelare le donne. Noi ci metteremo la faccia nella speranza che altre ci seguano”.

La collaborazione delle protagoniste del progetto non si limiterà ad un sostegno reciproco nello svolgimento delle loro attività imprenditoriali, mirerà a proporre iniziative volte a incoraggiare nuovi talenti. “Organizzeremo dei laboratori esperienziali ed eventi, in varie location, anche presso il Museo MAT” così Daniela Iugliola “che abbiamo chiamato Materclass per intendere, con tale parola,  che il nostro riferimento andrà continuamente alla Madre Terra e alla Donna generatrice”.

“Esperienza motivante, bella, pulita, vanto per il territorio” la sottolineatura  dell’europarlamentare Mario Furore per il quale “I finanziamenti europei per le politiche di genere ci sono e bisogna cercarli e sfruttarli”.

Insomma, un esempio per le donne, il progetto Tessere Daune.  Un invito a mettersi in gioco, a cercare possibilità intorno a sé, pur tra difficoltà e sfide, da considerare uno  “stimolo e ricchezza per il territorio”, come nelle parole della senatrice Gisella Naturale.

Daniela Iannuzzi