Stato Donna, 14 ottobre 2021. Estate 1991. Ero ancora una bambina e quell’anno avremmo trascorso una lunga vacanza in una immensa villa, immersa nella campagna salentina, a pochi chilometri da Otranto. Una sera, mio padre riuscì a portare la televisione in giardino e decise di farci vedere il film di Superman. Fu amore a prima vista. Da quel giorno, Superman sarebbe diventato il mio supereroe preferito, il mio ideale di uomo e Christopher Reeve l’unico ed indiscusso attore degno di poterlo impersonare.
Nel 1995, quando lessi di quella tragica caduta da cavallo, ricordo che gli occhi mi si riempirono di lacrime. Sono cresciuta con quel mito, immaginandomi sempre non come una principessa in attesa del suo principe azzurro ma come una rampante Lois Lane che custodisce un romantico ed inconfessabile segreto nel suo cuore.
Qualche giorno fa, girovagando su Facebook, l’occhio mi è caduto sull’immagine di un disegno a fumetti: due giovani ragazzi sono in procinto di baciarsi. Leggo la didascalia: “Superman diventa bisex e si innamora di un giornalista”. Avete presente il rumore che fa il giradischi quando sollevate di colpo la testina e la puntina graffia la superficie del disco?
Apro velocemente il link alla notizia, inizio a leggere l’articolo e dopo qualche battuta, tiro un sospiro di sollievo: in occasione del Coming out day, la leggendaria casa editrice DC Comics ha spoilerato che il prossimo 9 novembre, giorno dell’uscita del nuovo numero del fumetto Superman: Son of Kal-El, i lettori scopriranno che il supereroe è bisessuale.
Il Superman in questione è dunque Jon Kent, il figlio di Clark Kent e Lois Lane. Il ragazzo si innamorerà dell’amico Jay Nakamura, un giovane e occhialuto giornalista dai capelli rosa.
Chiarito l’equivoco. Niente di tanto scandaloso, insomma. Invece no, in Italia scoppia la polemica. Analizzando con più attenzione il caso, trattasi di una ingegnosa trovata pubblicitaria, sicuramente al passo con i tempi. Decisamente politically correct, siamo onesti, ma sostanzialmente nulla di nuovo sotto il sole. Molti eroi ed eroine dei fumetti appartengono ormai alla comunità LGBT e i manga giapponesi, con annesse trasposizioni in cartoni animati, da sempre hanno tra i protagonisti omosessuali, lesbiche e transessuali: Sailor Moon, Ranma ½, Lady Oscar, solo per citare i più famosi.
Tom Taylor, scrittore della serie Superman: Son of Kal-El, ha dichiarato: “Tutti hanno bisogno di eroi e tutti meritano di vedere sè stessi nei loro eroi e sono molto grato che DC e Warner Bros. condividano questa idea. Il personaggio di Superman è sempre stato sinonimo di speranza, verità e giustizia. Oggi quel simbolo rappresenta qualcosa di più. Oggi, più persone possono rivedersi nel supereroe più potente dei fumetti”.
Parole condivisibili ma io, quando si tratta di Superman (non di suo figlio), resto fondamentalista e preferisco, di gran lunga, la cinica dissertazione che fa Bill a Beatrix Kiddo in Kill Bill Volume 2: “Come sai, io sono un grande appassionato di fumetti, soprattutto di quelli sui supereroi. Trovo che tutta la filosofia che circonda i supereroi sia affascinante.
Prendi il mio supereroe preferito, Superman. Non è un grandissimo fumetto, la sua grafica è mediocre. Ma la filosofia non è soltanto eccelsa, è unica. L’elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter ego. Batman è di fatto Bruce Wayne. L’uomo ragno è di fatto Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker. Deve mettersi il costume per diventare l’uomo ragno”.
Ed è questa caratteristica che fa di Superman l’unico nel suo genere.
“Superman non diventa- dice Bill- Superman. Superman è nato Superman. Quando Superman si sveglia al mattino è Superman. Il suo alter ego è Clark Kent. Quella tuta con la grande S rossa è la coperta che lo avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono. Sono quelli i suoi vestiti. Quello che indossa come Kent, gli occhiali, l’abito da lavoro, quello è il suo costume. È il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede.
E quali sono le caratteristiche di Clark Kent? E’ debole, non crede in se stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana”.
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