Criolipolisi: cos’è il trattamento che ha “sfigurato” Linda Evangelista

Stato Donna, 10 ottobre 2021. In un post pubblicato su Instagram, la top model canadese Linda Evangelista ha parlato della sua esperienza con la criolipolisi e di come questo trattamento l’abbia deformata permanentemente.

Come spiega, dopo essersi sottoposta a questo trattamento estetico non invasivo, noto anche come Coolsculpting, con l’obiettivo di ridurre il grasso del corpo attraverso raffreddamento cutaneo localizzato, ha sviluppato un effetto collaterale molto raro che le ha causato un cambiamento permanente del suo aspetto, rendendola quasi irriconoscibile. Che cos’è questo trattamento, come funziona e che rischi comporta?

Che cos’è la criolipolisi

La criolipolisi è un trattamento estetico di riduzione del grasso approvato dalla FDA. Questa tecnica non invasiva si basa sull’esposizione controllata delle cellule adipose sottocutanee a temperature molto fredde, provocando una riduzione dello strato di grasso senza causare danni alla pelle e ai tessuti sottostanti. Questo trattamento è stato pensato per quelle zone sono più difficili da trattare anche attraverso esercizi o diete specifiche, come sotto mento, grasso dietro la schiena, sotto glutei e braccio superiore.

Durante questa procedura, lo specialista utilizza un dispositivo termoelettrico che aspira la pelle sopra l’area del tessuto adiposo e applica un raffreddamento controllato della zona. L’abbassamento della temperatura innesca un processo infiammatorio in cui le cellule adipose iniziano a morire povocando l’afflusso delle cellule immunitarie che le “inghiottiscono”e le digeriscono. La maggior parte delle procedure di criolipolisi richiede circa un’ora. Non essendo di fatto un trattamento invasivo, non è necessario un tempo di recupero.

Il meccanismo d’azione della criolipolisi: cosa succede alle cellule adipose?

Come verificato attraverso analisi istologiche di campioni in esame, la criolipolisi porta alla morte degli adipociti che vengono riconosciuti, inghiottiti e degeriti dai macrofagi. Questo fenomeno non avviene però immediatamente in seguito al trattamento. Infatti, subito dopo il raffreddamento della zona trattata, non ci sono cambiamenti visibili nel grasso sottocutaneo. I primi cambiamenti iniziano ad apparire dopo tre giorni, proprio grazie all’innesco del processo infiammatorio stimolato dall’apoptosi degli adipociti. Ciò causa un afflusso sempre più elevato delle cellule infiammatorie, raggiungendo un picco dopo circa due settimane dal trattamento. Durante questa fase i macrofagi e altri fagociti circondano le cellule morte, creando un involucro all’interno del quale le digeriscono successivamente.

Criolipolisi: che cos’è il trattamento che ha “sfigurato” la top model Linda Evangelista
Credits: Erwig, L. P., & Henson, P. M. (2008). Clearance of apoptotic cells by phagocytes. Cell Death & Differentiation, 15(2), 243-250.

 

Le cellule adipose diventano quindi sempre più piccole e vengono digerite piano piano riducendo così di fatto lo strato di grasso sottocutaneo. A questo punto, il processo infiammatorio inizia a diminuire fino ad esaurirsi completamente entro 90 giorni.

Quali rischi comporta questo trattamento?

Lo CoolSculpting e altre forme di criolipolisi hanno dimostrato un alto tasso di successo, rivelandosi efficaci nel trattamento di riduzione di zone grasse del corpo. Trattandosi di una procedura non invasiva, in cui non sono richiesti interventi chirurgici, anestesia o farmaci che potrebbero causare una reazione allergica, il tasso di complicanze ed effetti collaterali è inferiore rispetto ad altre procedure, come ad esempio la liposuzione.

Come già pubblicato in precedenti studi, la complicanza più comune è quella di provare un senso di inferiore sensibilità nell’area trattata. Altri possibili effetti collaterali possono includere rigonfiamento, comparsa di lividi, arrossamento della pelle e dolore localizzato.

Il caso di Linda Evangelista è un evento estremamente raro, di cui però la top model non era stata informata prima di sottoporsi al trattamento. Si tratta di una condizione nota come iperplasia adiposa paradossale (PAH) che si può manifestare in seguito al trattamento di criolipolisi. Nel 2014 è stato pubblicato uno studio in cui veniva descritto un caso isolato di PAH. Secondo l’articolo, questa complicazione colpisce solo lo 0,005% delle persone trattate e comporta un aumento delle cellule adipose che può causare il rigonfiamento dell’area dopo il trattamento. L’unico modo per curare la PAH è affidarsi a liposuzione o addominoplastica.

Ma quindi la criolipolisi si può considerare sicura? Gli studi dimostrano che questa procedura può essere ritenuta tale, ma che essendo un trattamento medico-estetico può comportare dei rischi ed è necessario essere consapevoli di tutti gli effetti collaterali, per quanto rari, a cui si può andare incontro.

(In collaborazione con Biomed CuE Come funziona?)

Ricercatrice presso l’Istituto Italiano di Tecnologia, classe 1993, laureata in Ingegneria Biomedica. Oltre a stare in laboratorio, mi piace scrivere di scienza, medicina e innovazione.

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